LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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66. Moralmente, un giudizio definitivo e senza appello è inconciliabile con la bontà infinita del Creatore, che Gesù ci presenta di continuo come un buon Padre, che lascia sempre una strada aperta al pentimento e sempre pronto a tendere le braccia al figliol prodigo. Se Gesù avesse inteso il giudizio in quel senso, avrebbe smentito le sue stesse parole.

E poi, se il giudizio finale deve sorprendere gli uomini all'improvviso, nel bel mezzo delle loro abituali occupazioni, e anche le donne incinte, ci si domanda per quale scopo Dio, il quale non fa nulla né d'inutile né d'ingiusto, farebbe nascere dei bambini e creerebbe delle nuove anime in quel momento supremo, al termine fatale dell'umanità. Sarebbe forse per sottoporle a giudizio subito al loro uscire dal grembo materno, prima che abbiano coscienza di sé stesse, quando altri hanno avuto migliaia di anni per prendere coscienza di sé? E da quale lato, a destra o a sinistra, si metteranno queste anime, le quali ancora non possono essere né buone né cattive, e alle quali ogni ulteriore via di progresso è ormai preclusa, dal momento che l'umanità non esisterà più? (cap. II, n. 19).

Quanti di coloro la cui ragione si accontenta di simili credenze le conservino pure: è nel loro diritto, né alcuno vi trovi nulla da ridire; ma non si consideri ingiustamente neppure il fatto che non tutti siano dello stesso parere.