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LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo > La Genesi > Capitolo VI - URANOGRAFIA GENERALE > I soli e i pianeti
I soli e i pianeti
20. Orbene, successe che in
un punto dell'universo, sperduto fra le miriadi di mondi, la materia
cosmica si condensò sotto forma di una immensa nebulosa. Questa nebulosa
era animata dalle leggi universali che reggono la materia; in virtù di
queste leggi e soprattutto della forza molecolare d'attrazione, essa
prese la forma di uno sferoide, la sola forma che una massa di materia
isolata nello spazio possa primitivamente prendere.
Il movimento circolare, prodotto dalla gravitazione rigorosamente uguale di tutte le zone molecolari verso il centro, modificò ben presto la sfera primitiva per condurla, di movimento in movimento, verso la forma lenticolare. Stiamo parlando dell'insieme della nebulosa.
Il movimento circolare, prodotto dalla gravitazione rigorosamente uguale di tutte le zone molecolari verso il centro, modificò ben presto la sfera primitiva per condurla, di movimento in movimento, verso la forma lenticolare. Stiamo parlando dell'insieme della nebulosa.
21. Nuove forme sorsero, in
seguito, da questo moto di rotazione: la forza centripeta e la forza
centrifuga; la prima tende a riunire tutte le parti al centro, la
seconda tende ad allontanarle. Ora, accelerandosi il movimento nella
misura in cui la nebulosa si condensa, e aumentando il suo raggio nella
misura in cui essa si avvicina alla forma lenticolare, la forza
centrifuga, incessantemente sviluppata dalle sue due cause, ben presto
predominò sull'attrazione centrale.
Allo stesso modo che un movimento troppo veloce della fionda ne spezza la corda e ne lancia lontano il proiettile, così la predominanza della forza centrifuga distaccò il cerchio equatoriale della nebulosa, e da quell'anello si formò una nuova massa, isolata dalla prima, ma tuttavia sottoposta al suo dominio. Questa massa ha conservato il suo movimento equatoriale che, modificato, diviene il suo movimento di traslazione attorno all'astro solare. Inoltre, il suo nuovo stato le dà un movimento di rotazione attorno al suo proprio centro.
Allo stesso modo che un movimento troppo veloce della fionda ne spezza la corda e ne lancia lontano il proiettile, così la predominanza della forza centrifuga distaccò il cerchio equatoriale della nebulosa, e da quell'anello si formò una nuova massa, isolata dalla prima, ma tuttavia sottoposta al suo dominio. Questa massa ha conservato il suo movimento equatoriale che, modificato, diviene il suo movimento di traslazione attorno all'astro solare. Inoltre, il suo nuovo stato le dà un movimento di rotazione attorno al suo proprio centro.
22. La nebulosa generatrice,
che ha dato origine a questo nuovo mondo, si è condensata e ha ripreso
la forma sferica. Ma poiché il calore primitivo, sviluppato dai suoi
diversi movimenti, non si attenua che con una estrema lentezza, il
fenomeno che abbiamo appena descritto si riprodurrà spesso e durante un
lungo periodo, finché questa nebulosa non sarà divenuta densa e
abbastanza solida da opporre un'efficace resistenza alle modificazioni
di forma, che il suo movimento di rotazione le imprime successivamente.
La nebulosa quindi non avrà dato origine a un solo astro, ma a centinaia di mondi distaccatisi dal focolaio centrale, da essa generati secondo il modo di formazione più sopra menzionato. Ora, ciascuno di questi mondi, investito come il mondo primitivo dalle forze naturali che presiedono alla creazione degli universi, genererà in seguito nuovi globi che d'ora in avanti graviteranno intorno a lui, come esso gravita unitamente ai suoi fratelli intorno al focolaio della loro esistenza e della loro vita. Ciascuno di questi mondi sarà un sole, centro di un sistema di pianeti distaccatisi in seguito dal suo equatore. Questi pianeti riceveranno una vita speciale, particolare, benché dipendente dal loro astro generatore.
La nebulosa quindi non avrà dato origine a un solo astro, ma a centinaia di mondi distaccatisi dal focolaio centrale, da essa generati secondo il modo di formazione più sopra menzionato. Ora, ciascuno di questi mondi, investito come il mondo primitivo dalle forze naturali che presiedono alla creazione degli universi, genererà in seguito nuovi globi che d'ora in avanti graviteranno intorno a lui, come esso gravita unitamente ai suoi fratelli intorno al focolaio della loro esistenza e della loro vita. Ciascuno di questi mondi sarà un sole, centro di un sistema di pianeti distaccatisi in seguito dal suo equatore. Questi pianeti riceveranno una vita speciale, particolare, benché dipendente dal loro astro generatore.
23. I pianeti sono dunque
formati da masse di materia condensata, ma non ancora solidificata, che
si sono staccate dalla massa centrale per l'azione della forza
centrifuga, e che, in virtù delle leggi di movimento, prendono la forma
sferoidale più o meno ellittica, a seconda del grado di fluidità che
tali masse hanno conservato. Uno di questi pianeti sarà la Terra che,
prima di essersi raffreddata e rivestita di una crosta solida, darà
origine alla Luna attraverso il medesimo modo di formazione astrale cui
essa deve la sua stessa esistenza. La Terra, ormai iscritta nel libro
della vita, è la culla di creature la cui fragilità si trova sotto l'ala
protettrice della divina Provvidenza, ed è la novella corda posta
sull'arpa infinita, che deve vibrare, nel luogo che occupa, nel concerto
universale dei mondi.