15. Il volume della Terra aumenta, diminuisce o è stazionario?
A sostegno dell'aumento del volume della Terra, alcuni si basano sul
fatto che le piante rendano al terreno più di quanto ne traggano, cosa
che è vera in un senso, ma non nell'altro. Le piante si nutrono tanto — e
anche di più — delle sostanze gassose che attingono nell'atmosfera,
quanto di quelle sostanze che aspirano attraverso le loro radici.
Orbene, l'atmosfera fa parte integrante del globo; i gas che la
costituiscono provengono dalla decomposizione dei corpi solidi, e
questi, ricomponendosi, le riprendono ciò che le avevano dato. È questo
uno scambio o piuttosto una trasformazione perpetua, dimodoché —
attuandosi l'accrescimento dei vegetali e degli animali per mezzo degli
elementi costitutivi del globo —, i loro resti, per quanto considerevoli
possano essere, non aggiungono un solo atomo alla massa. Se la parte
solida del globo aumentasse per questa causa in maniera permanente, ciò
sarebbe a scapito dell'atmosfera che diminuirebbe altrettanto e
finirebbe per essere inadatta alla vita. Ma essa recupera, attraverso la
decomposizione dei corpi solidi, ciò che perde attraverso la loro
composizione.
All'origine della Terra, i primi strati
geologici si sono formati con materie solide momentaneamente
volatilizzatesi per effetto dell'alta temperatura, e che più tardi,
condensatesi per il raffreddamento, sono precipitate. Tali materie hanno
incontestabilmente elevato un poco la superficie del suolo, ma senza
nulla aggiungere alla massa totale, poiché ciò altro non era che uno
spostamento di materia. Allorché l'atmosfera, purificata dagli elementi
estranei che tratteneva in sospensione, si è trovata nel suo stato
normale, le cose hanno seguito il corso regolare che hanno avuto
successivamente. Oggi, la minima modifica nella costituzione
dell'atmosfera condurrebbe, per forza di cose, all'annientamento degli
attuali abitanti della Terra. Ma anche così, probabilmente, si
formerebbero delle nuove razze in condizioni diverse.
Considerata da questo punto di vista, la massa del globo, vale a dire la
somma delle molecole che compongono l'insieme delle sue parti solide,
liquide e gassose, è incontestabilmente la medesima, fin dalla sua
origine. Se il globo terrestre subisse una dilatazione o una
condensazione, il suo volume aumenterebbe o diminuirebbe, ma la massa
non subirebbe alcuna alterazione. Se, dunque, la Terra aumentasse la sua
massa, ciò avverrebbe per effetto di una causa estranea, poiché non è
possibile ch'essa attinga in sé stessa gli elementi necessari al suo
aumento.
Secondo un'altra opinione, il globo aumenterebbe di
massa e di volume per l'afflusso della materia cosmica interplanetaria.
Questa idea non ha nulla d'irrazionale, ma è troppo ipotetica per essere
ammessa come principio. Questo non è che un sistema combattuto da
sistemi contrari, sui quali la scienza non ha ancora stabilito nulla. Su
questo argomento, riportiamo qui di seguito l'opinione dell'eminente
Spirito che ha dettato i sapienti studi uranografici, inseriti più indietro, precisamente nel capitolo VI.
"I mondi invecchiano, si esauriscono e tendono a dissolversi per
servire da elementi di formazione ad altri universi. Essi, a poco a
poco, rendono al fluido cosmico universale dello spazio ciò che ne hanno
tratto per formarsi. Inoltre, tutti i corpi si usurano per attrito; il
movimento rapido e incessante del globo attraverso il fluido cosmico ha
come effetto quello di diminuirne costantemente la massa, benché di una
quantità inapprezzabile in un determinato tempo. [45]
L'esistenza dei mondi può, secondo me, dividersi in tre periodi. — Primo
periodo: condensazione della materia. Durante questo periodo il volume
del globo diminuisce considerevolmente mentre la massa resta la stessa. È
il periodo dell'infanzia. — Secondo periodo: contrazione e
solidificazione della scorza; schiusa dei germi, sviluppo della vita
fino all'apparizione del tipo più perfettibile. In questo momento il
globo è in tutta la sua pienezza. È il periodo della virilità, e il
globo perde, ma in maniera molto blanda, i suoi elementi costitutivi. —
Nella misura in cui i suoi abitanti progrediscono spiritualmente, esso passa al periodo di decrescita materiale. Subisce
delle perdite non soltanto in seguito all'attrito, ma anche per la
disgregazione delle molecole, come una pietra dura che, corrosa dal
tempo, finisca ridotta in polvere. Nel suo duplice movimento di
rotazione e traslazione, il globo rilascia allo spazio particelle
fluidificate della sua sostanza, fino al momento in cui la sua
dissoluzione sarà completa.
Ma allora, siccome il potere
d'attrazione è in ragione della massa — non dico del volume —, diminuita
la massa del globo, si modificano le sue condizioni di equilibrio nello
spazio. Dominato da pianeti più potenti, ai quali non può più fare da
contrappeso, ne conseguono delle deviazioni nei suoi movimenti e,
quindi, anche dei profondi cambiamenti nelle condizioni di vita nella
sua superficie. Così, nascita, vita e morte, oppure infanzia, virilità e
decrepitezza sono le tre fasi attraverso le quali passa ogni
agglomerato di materia organica o inorganica. Solo lo Spirito, che non è
materia, è indistruttibile." (Galileo, Società di Parigi, 1868)
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[45] Nel suo movimento di traslazione attorno al Sole, la velocità della
Terra è di 400 leghe al minuto. Essendo la sua circonferenza di 9.000
leghe, nel suo movimento di rotazione sul suo asse, ogni punto
dell'equatore percorre 9.000 leghe in 24 ore, cioè 6,3 leghe al minuto.
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