LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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15. In quest'ordine di idee si può andare anche più lontano. Ma questa teoria, per quanto razionale possa essere, non risolve tutte le difficoltà della questione.

Se si osservano gli effetti dell'istinto, si nota innanzi tutto una unità di vedute e d'insieme, una sicurezza di risultati che non esistono più appena l'istinto è sostituito dall'intelligenza libera. Inoltre, all'adeguamento così perfetto e così costante delle facoltà istintive ai bisogni di ciascuna specie, si riconosce una profonda saggezza. Questa unità di vedute non potrebbe esistere senza l'unità di pensiero, e l'unità di pensiero è incompatibile con la diversità delle attitudini individuali. Essa soltanto poteva produrre questo insieme così perfettamente armonioso che persiste fin dall'origine dei tempi e in tutti i climi, con regolarità e precisione matematiche, senza mai venir meno. L'uniformità nel risultato delle facoltà istintive è un fatto caratteristico, che per forza di cose implica l'unità della causa. Se questa causa fosse inerente a ogni individualità, ci sarebbero tante varietà di istinti quanti sono gli individui, dalla pianta fino all'uomo. Un effetto generale, uniforme e constante deve avere una causa generale, uniforme e costante; un effetto che attesti saggezza e preveggenza deve avere una causa saggia e preveggente. Pertanto, una causa saggia e preveggente essendo necessariamente intelligente, non può essere esclusivamente materiale.

Non trovando nelle creature, incarnate o disincarnate, le qualità necessarie per produrre un tale risultato, è necessario risalire più in alto, vale a dire al Creatore stesso. Se ci si riporta alla spiegazione che è stata data circa il modo in cui si può concepire l'azione provvidenziale (cap. II, n. 24), se ci si figurano tutti gli esseri pervasi dal fluido divino, sovranamente intelligente, si comprenderà la saggezza preveggente e l'unità di vedute che presiedono a tutti i movimenti istintivi, per il bene di ciascun individuo. Questa sollecitudine è tanto più attiva, quanto meno risorse l'individuo ha in sé e nella sua stessa intelligenza. È per questo che essa, negli animali e negli esseri inferiori, si mostra più grande e più assoluta che nell'uomo.

Secondo questa teoria, si comprende come l'istinto sia una guida sempre sicura. L'istinto materno, il più nobile di tutti, che il materialismo abbassa al livello delle forze attrattive della materia, si ritrova considerato e nobilitato. In ragione delle sue conseguenze, bisognava ch'esso non fosse abbandonato alle eventualità capricciose dell'intelligenza e del libero arbitrio. Attraverso la madre, Dio stesso veglia sulle Sue creature nascenti.