LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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Elementi fluidici

1. La scienza ha risolto la questione dei miracoli, che più particolarmente derivano dall'elemento materiale, sia spiegandoli, sia dimostrandone l'impossibilità, per mezzo delle leggi che reggono la materia. Ma i fenomeni, in cui l'elemento spirituale ha una parte preponderante, non potendo essere spiegati attraverso le sole leggi della natura, sfuggono alle investigazioni della scienza: è per questa ragione che essi, più degli altri fenomeni, hanno i caratteri apparenti del meraviglioso. È dunque nelle leggi che reggono la vita spirituale che si può trovare la spiegazione dei miracoli di questa categoria.

2. Il fluido cosmico universale è, come è stato dimostrato, la materia elementare primitiva, le cui modificazioni e trasformazioni costituiscono l'innumerevole varietà dei corpi della natura (cap. X). In quanto principio elementare universale, esso presenta due stati distinti: quello di eterizzazione o d'imponderabilità, che può considerarsi come lo stato normale primitivo, e quello di materializzazione o di ponderabilità, il quale non è, in un certo senso, che quello consecutivo. Il punto intermedio è quello della trasformazione del fluido in materia tangibile. Ma, anche qui non c'è una transizione brusca, poiché possiamo considerare i nostri fluidi imponderabili come un termine intermedio tra i due stati (cap. IV, n. 10 e ss.).

Ciascuno di questi due stati dà necessariamente luogo a dei fenomeni speciali: al secondo appartengono quelli del mondo visibile, al primo quelli del mondo invisibile. Gli uni, detti fenomeni materiali, sono di competenza della scienza propriamente detta; gli altri, qualificati col nome di fenomeni spirituali o psichici, perché sono legati in modo più specifico all'esistenza degli Spiriti, rientrano nelle attribuzioni dello Spiritismo. Ma, siccome la vita spirituale e la vita corporale sono incessantemente in contatto, i fenomeni di questi due ordini si presentano sovente simultaneamente. L'uomo, nello stato d'incarnazione, può avere la percezione soltanto dei fenomeni psichici, che sono legati alla vita corporale. Quelli che sono di dominio esclusivo della vita spirituale sfuggono ai sensi materiali e non possono essere percepiti che allo stato di Spiriti. [61]

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[61] La denominazione di fenomeno psichico dà un'idea più esatta, rispetto alla denominazione di fenomeno spirituale, dato che questi fenomeni poggiano sulle proprietà e sugli attributi dell'anima o meglio dei fluidi perispiritistici, che sono inseparabili dall'anima. Questa qualificazione li collega più intimamente all'ordine dei fatti naturali, retti da leggi; si possono quindi considerare come effetti psichici, senza ammetterli a titolo di miracoli.
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3. Allo stato di eterizzazione, il fluido cosmico non è uniforme. Senza cessare di essere etereo, esso subisce anche delle modificazioni varie nel loro genere e più numerose, forse, di quelle allo stato di materia tangibile. Queste modificazioni costituiscono dei fluidi distinti che, benché procedano dal medesimo principio, sono dotati di speciali proprietà e danno luogo ai fenomeni particolari del mondo invisibile.

Essendo tutto relativo, questi fluidi hanno per gli Spiriti, che sono essi stessi fluidici, un'apparenza materiale quanto quella degli oggetti tangibili per gli incarnati, e sono per loro ciò che sono per noi le sostanze dal mondo terrestre. Essi li elaborano, li combinano per produrre determinati effetti, come fanno gli uomini con i loro materiali, anche se con procedimenti differenti.

Ma anche là, come sulla Terra, solo agli Spiriti più illuminati è concesso comprendere il molo costitutivo del proprio mondo. Gli ignoranti del mondo invisibile sono incapaci di spiegarsi i fenomeni di cui sono testimoni e ai quali essi partecipano, spesso macchinalmente, quanto gli ignoranti della Terra lo sono nello spiegare gli effetti della luce e dell'elettricità o nel descrivere come essi li vedono o li intendono.

4. Gli elementi fluidici del mondo spirituale sfuggono ai nostri strumenti d'analisi e alla percezione dei nostri sensi, fatti per la materia tangibile e non per la materia eterea. Lo stesso accade per coloro che appartengono a un ambiente talmente diverso dal nostro, che noi non riusciamo a giudicarli se non con paragoni imperfetti quanto quelli con cui un nato cieco cerca di farsi un'idea della teoria dei colori.

Ma, fra questi fluidi, alcuni sono intimamente legati alla vita corporale e appartengono in qualche modo all'ambiente terreno. In mancanza di una percezione diretta se ne possono osservare gli effetti, come si osservano quelli del fluido della calamita, fluido che nessuno ha mai visto, e acquisire così sulla loro natura delle conoscenze d'una certa precisione. Questo studio è essenziale, perché è la chiave di una infinità di fenomeni che non si riescono a spiegare attraverso le sole leggi della materia.

5. Il punto di partenza del fluido universale è il grado di purezza assoluta, della quale niente può darci un'idea. Il punto opposto è quello in cui tale fluido si trasforma in materia tangibile. Tra questi due estremi, esistono innumerevoli trasformazioni che si avvicinano più o meno ora all'uno ora all'altro estremo. I fluidi più vicini alla materialità, e di conseguenza i meno puri, compongono ciò che si può chiamare l'atmosfera spirituale terrestre. È in questo ambiente, dove egualmente vari sono i gradi di purezza, che gli Spiriti incarnati o disincarnati di questo pianeta attingono gli elementi necessari all'economia della loro esistenza. Quei fluidi, per quanto siano per noi sottili e impalpabili, non cessano per questo di essere di natura grossolana comparativamente ai fluidi eterei delle regioni superiori.

Lo stesso accade sulla superficie di tutti i mondi, eccezion fatta per le differenze di costituzione e le condizioni di vitalità, proprie di ciascuno individuo. Meno la vita su questi mondi è materiale, meno i fluidi spirituali hanno affinità con la materia propriamente detta.

La qualifica di fluidi spirituali non è rigorosamente esatta, poiché in definitiva si tratta sempre della materia, più o meno quintessenziata. Di realmente spirituale non vi è che l'anima o principio intelligente. Li si designa così in senso relativo e in ragione soprattutto della loro affinità con gli Spiriti. Si può dire che sono la materia del mondo spirituale: è per questo che li si chiama fluidi spirituali.

6. Chi, d'altronde, conosce la costituzione intima della materia tangibile? Essa non può essere che compatta in rapporto ai nostri sensi, e ciò sarebbe provato sia dalla facilità con la quale essa è attraversata dai fluidi spirituali, sia dagli Spiriti, ai quali essa non oppone ostacolo più di quanto i corpi trasparenti non ne oppongano alla luce.

La materia tangibile, che ha per elemento primitivo il fluido cosmico etereo, deve poter ritornare, disgregandosi, allo stato di eterizzazione, così come il diamante, il più duro dei corpi, può volatilizzarsi in gas impalpabile. La solidificazione della materia non è in realtà che uno stato transitorio del fluido universale, che può ritornare al suo stato primitivo quando le condizioni di coesione cessano di esistere.

Chissà se la materia, anche allo stato di tangibilità, è suscettibile di acquisire una sorta di eterizzazione che le donerebbe delle proprietà particolari. Certi fenomeni, che sembrano autentici, tenderebbero a farlo supporre. Noi non possediamo finora che i punti essenziali del mondo invisibile, e l'avvenire ci riserva senza dubbio la conoscenza di nuove leggi che ci permetteranno di comprendere ciò che per noi è ancora un mistero.