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LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo > La Genesi > Capitolo VI - URANOGRAFIA GENERALE > La materia
La materia
3. A prima vista, niente
parrebbe tanto profondamente variato, tanto essenzialmente distinto
quanto le diverse sostanze che compongono il mondo. Tra gli oggetti, che
l'arte o la natura fanno quotidianamente passare sotto il nostro
sguardo, ne esistono forse due che mostrino una perfetta identità o
soltanto una parità di composizione? Quale differenza, dal punto di
vista della solidità, della compressibilità, del peso e delle proprietà
multiple dei corpi, tra i gas atmosferici e una rete d'oro! Quale
differenza tra la molecola acquosa della nuvola e quella del minerale
che forma la struttura ossea del globo! Quale diversità tra il tessuto
chimico delle varie piante che arricchiscono il regno vegetale e quello
dei rappresentanti, non meno numerosi, del regno animale sulla Terra!
Tuttavia, noi possiamo asserire, in via di principio assoluto, che, qualsiasi differenza possano presentare tutte le sostanze conosciute e sconosciute, sia dal punto di vista della loro costituzione interna, sia in rapporto alla loro azione reciproca, non sono, in effetti, che dei modi diversi sotto cui la materia si presenta; sono, insomma delle varietà nelle quali la materia si è trasformata sotto la direzione delle innumerevoli forze che la governano.
Tuttavia, noi possiamo asserire, in via di principio assoluto, che, qualsiasi differenza possano presentare tutte le sostanze conosciute e sconosciute, sia dal punto di vista della loro costituzione interna, sia in rapporto alla loro azione reciproca, non sono, in effetti, che dei modi diversi sotto cui la materia si presenta; sono, insomma delle varietà nelle quali la materia si è trasformata sotto la direzione delle innumerevoli forze che la governano.
4. La chimica, i cui
progressi sono stati così rapidi dopo la mia epoca, e che gli stessi
seguaci relegavano ancora nel dominio segreto della magia, questa nuova
scienza, dunque, si può a giusto titolo considerare come la figlia del
secolo dell'osservazione e come unicamente basata, ben più solidamente
delle sue sorelle maggiori, sul metodo sperimentale. La chimica, dico,
ha fatto tabula rasa dei quattro elementi primitivi che gli Antichi
avevano concordato di riconoscere nella natura. La chimica ha dimostrato
che l'elemento terrestre non è che la combinazione di sostanze diverse
variate all'infinito; ha dimostrato che l'aria e l'acqua sono egualmente
scomponibili e sono il prodotto di un certo numero di gas equivalenti;
che il fuoco, lungi dall'essere anch'esso un elemento principale, non è
che uno stato della materia, risultante dal movimento universale al
quale essa è sottoposta, e da una combustione sensibile o latente.
In compenso essa ha scoperto un numero considerevole di principi fino ad allora sconosciuti, che le è subito parso possibile potessero formare, attraverso loro determinate combinazioni, le diverse sostanze e i diversi corpi che essa ha studiato, e che agiscono simultaneamente, secondo certe leggi e in certe proporzioni, nei lavori che si realizzano nel grande laboratorio della natura. Questi principi sono stati dalla chimica denominati corpi semplici, precisando così ch'essa li considera primitivi e indecomponibili e che nessuna operazione, fino a oggi, potrebbe ridurli in parti relativamente più semplici di quanto essi stessi già non siano. [15]
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[15] I principali corpi semplici sono: tra i corpi non metallici, l'ossigeno, l'idrogeno, l'azoto, il cloro, il carbonio, il fosforo, lo zolfo, lo iodio; fra i corpi metallici, l'oro, l'argento, il platino, il mercurio, il piombo, lo stagno, lo zinco, il ferro, il rame, l'arsenico, il sodio, il potassio, il calcio, l'alluminio ecc.
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In compenso essa ha scoperto un numero considerevole di principi fino ad allora sconosciuti, che le è subito parso possibile potessero formare, attraverso loro determinate combinazioni, le diverse sostanze e i diversi corpi che essa ha studiato, e che agiscono simultaneamente, secondo certe leggi e in certe proporzioni, nei lavori che si realizzano nel grande laboratorio della natura. Questi principi sono stati dalla chimica denominati corpi semplici, precisando così ch'essa li considera primitivi e indecomponibili e che nessuna operazione, fino a oggi, potrebbe ridurli in parti relativamente più semplici di quanto essi stessi già non siano. [15]
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[15] I principali corpi semplici sono: tra i corpi non metallici, l'ossigeno, l'idrogeno, l'azoto, il cloro, il carbonio, il fosforo, lo zolfo, lo iodio; fra i corpi metallici, l'oro, l'argento, il platino, il mercurio, il piombo, lo stagno, lo zinco, il ferro, il rame, l'arsenico, il sodio, il potassio, il calcio, l'alluminio ecc.
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5. Ma là, dove si arrestano
le valutazioni dell'uomo, sia pure aiutato dai più impressionabili
sensori, l'opera della natura continua. Là dove il volgo prende
l'apparenza per realtà, là dove l'esperto solleva il velo e percepisce
l'inizio delle cose, l'occhio di colui che ha potuto afferrare il modo
di agire della natura non vede altro, nei materiali costitutivi del
mondo, che la materia cosmica primitiva,
semplice e una, differenziata in certe regioni all'epoca della loro
nascita, suddivisa in corpi tra di essi solidali durante la loro vita,
materiali un giorno smembrati, per effetto della decomposizione, nel
ricettacolo dell'infinita estensione.
6.
Vi sono questioni tali che noi stessi, Spiriti amanti della scienza, non
sapremmo approfondire e sulle quali non potremmo emettere che delle
opinioni personali più o meno congetturali. Su problemi di tal genere, o
tacerò o giustificherò il mio modo di vedere; ma questo qui non
appartiene a questo numero. A
coloro che fossero tentati di scorgere nelle mie parole soltanto una
teoria azzardata, dirò: "Avvolgete, se è possibile, in uno sguardo
investigatore, la molteplicità delle operazioni della natura, e
riconoscerete che, se non si ammette l'unità della materia, è
impossibile spiegare, non dirò soltanto i soli e le sfere, ma — senza
andare così lontano — neppure la germinazione di un seme sotto terra o
la produzione di un insetto".
7. Se
nella materia si osserva una tale diversità è perché, essendo in numero
illimitato sia le forze che hanno presieduto alle sue trasformazioni,
sia le condizioni nelle quali tali trasformazioni si sono prodotte, le
varie combinazioni della materia non potevano che essere illimitate esse
stesse.
Dunque, che la sostanza che si considera appartenga ai fluidi propriamente detti, vale a dire ai corpi imponderabili, o che essa sia rivestita dei caratteri e delle proprietà ordinarie della materia, non c'è, in tutto l'universo, che una sola sostanza primitiva: il cosmo o materia cosmica degli uranografi.
Dunque, che la sostanza che si considera appartenga ai fluidi propriamente detti, vale a dire ai corpi imponderabili, o che essa sia rivestita dei caratteri e delle proprietà ordinarie della materia, non c'è, in tutto l'universo, che una sola sostanza primitiva: il cosmo o materia cosmica degli uranografi.