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LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo > La Genesi > Capitolo VII - ABBOZZO GEOLOGICO DELLA TERRA > Periodo diluviale
Periodo diluviale
42. Questo periodo è
contrassegnato da uno dei più grandi cataclismi che abbiano mai
sconvolto il globo, cambiato ancora una volta l'aspetto della sua
superficie e distrutto per sempre una quantità di specie viventi di cui
non si ritrovano che i resti. Dappertutto questo cataclisma ha lasciato
tracce che attestano la sua universale estensione. Le acque,
violentemente buttate fuori dai loro letti, hanno invaso i continenti,
trascinando con sé le terre e le rocce, denudando le montagne,
sradicando le foreste secolari. I nuovi depositi che son venuti a
formarsi sono designati, in geologia, con il nome di terreni diluviali.
43. Una delle tracce più significative di questo immane cataclisma sono le rocce dette massi erratici. Vengono
chiamate così quelle rocce di granito che si trovano isolate nelle
pianure dei terreni del periodo terziario e al centro di terreni
diluviali, a volte a parecchie centinaia di leghe dalle montagne da cui
sono state strappate. È evidente che questi massi erratici non hanno
potuto essere trasportati a così grandi distanze che dalla violenza
delle correnti. [31]
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[31] È uno di questi blocchi, evidentemente proveniente, per la sua composizione, dalle montagne della Norvegia, che serve da piedistallo alla statua di Pietro il Grande, a San Pietroburgo.
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44. Un fatto non meno
caratteristico, di cui non ci si spiega ancora la causa, è che nei
terreni diluviali sono stati trovati i primi aeroliti. Poiché
è soltanto in questo periodo che essi hanno incominciato a cadere, ne
consegue che anteriormente non esisteva la causa che li produce.
45.
È ancora intorno a questo periodo che i poli incominciano a coprirsi di
ghiacci e che si formano i ghiacciai delle montagne, la qual cosa
indica un cambiamento notevole nella temperatura del globo. Questo
cambiamento dovette essere improvviso, perché, se si fosse verificato
gradualmente, animali come gli elefanti che oggi vivono solo nei climi
caldi — e che,' in gran numero, si trovano allo stato fossile nelle
terre polari — avrebbero avuto il tempo di ritirarsi a poco a poco verso
le regioni più temperate. Tutto prova, al contrario, che essi dovettero
essere colti bruscamente da un grande freddo e avviluppati dai ghiacci.
[32]
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[32] Nel 1771, il naturalista russo Pallas ha trovato in mezzo ai ghiacci del Nord il corpo integrale di un mammut rivestito della pelle, e che conservava ancora una parte delle carni. Nel 1799, se ne scoprì un altro, anch'esso racchiuso in un enorme blocco di ghiaccio, alla foce della Lena, in Siberia, e fu descritto dal naturalista Adams. Gli Iacuti dei dintorni ne fecero a pezzi le carni per nutrire i loro cani. La pelle era coperta da crini neri e il collo era guarnito da una folta criniera. La testa, senza tener conto delle zanne che misuravano più di 3 metri, pesava più di 400 libbre. Il suo scheletro è ora nel museo di San Pietroburgo. Nelle isole e sulle coste del Mar Glaciale si trova una tale quantità di zanne, tanto da essere oggetto di un considerevole commercio sotto la denominazione di avorio fossile o della Siberia.
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46. Questo, dunque, fu il
vero diluvio universale. Sulle cause che hanno potuto scatenarlo, le
opinioni sono divise, ma, quali che siano, non per questo il fatto cessa
di esistere.
Si suppone, abbastanza generalmente, che un brusco cambiamento abbia avuto luogo nella posizione dell'asse e dei poli della Terra: da qui un rovescio violento e generale delle acque sulla superficie terrestre. Se quel cambiamento si fosse verificato con lentezza, le acque si sarebbero spostate gradualmente, senza scosse; tutto, invece, indica una scossa violenta e improvvisa. Stante l'ignoranza assoluta della vera causa, non si possono fare che ipotesi.
Lo spostamento improvviso delle acque può anche essere stato causato dal sollevamento di alcune parti della crosta solida e dalla formazione di nuove montagne in seno ai mari, come è accaduto agli inizi del periodo terziario; ma oltre al fatto che allora il cataclisma non fu generale, questo non spiegherebbe il cambiamento improvviso della temperatura dei poli.
Si suppone, abbastanza generalmente, che un brusco cambiamento abbia avuto luogo nella posizione dell'asse e dei poli della Terra: da qui un rovescio violento e generale delle acque sulla superficie terrestre. Se quel cambiamento si fosse verificato con lentezza, le acque si sarebbero spostate gradualmente, senza scosse; tutto, invece, indica una scossa violenta e improvvisa. Stante l'ignoranza assoluta della vera causa, non si possono fare che ipotesi.
Lo spostamento improvviso delle acque può anche essere stato causato dal sollevamento di alcune parti della crosta solida e dalla formazione di nuove montagne in seno ai mari, come è accaduto agli inizi del periodo terziario; ma oltre al fatto che allora il cataclisma non fu generale, questo non spiegherebbe il cambiamento improvviso della temperatura dei poli.
47.
Nel disastro causato dallo sconvolgimento delle acque sono periti molti
animali. Altri, per sfuggire all'inondazione, si sono ritirati sulle
alture, nelle caverne e nei crepacci, dove sono morti in massa, sia per
fame, sia divorandosi l'un l'altro, sia, forse, anche per l'irruzione
delle acque nei luoghi dove si erano rintanati e da cui non erano
riusciti a fuggire. Così si spiega la grande quantità di ossa di animali
diversi, non solo carnivori, che si trovano alla rinfusa in certe
caverne, chiamate per questa ragione brecce o caverne ossifere, e
rintracciabili il più delle volte sotto le stalagmiti. In alcune, le
ossa sembrano esservi state trascinate dalla corrente delle acque. [33]
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[33] Si conoscono in gran numero simili caverne, alcune delle quali hanno un'estensione considerevole. Ne esistono alcune in Messico che misurano parecchie leghe; quella di Adelsberg – nome tedesco della città di Postumia –nella Carniola (Austria), non misura meno di tre leghe. Una delle più notevoli è quella di Gailenreuth, nel Wiirtemberg. Ve ne sono parecchie in Francia, in Inghilterra, in Germania, in Sicilia e in altri paesi dell'Europa.
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