Sei in:
LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo > La Genesi > Capitolo XI - GENESI SPIRITUALE > Incarnazione degli Spiriti > 21
21. Ma, nel medesimo tempo
in cui recupera la coscienza di sé stesso, lo Spirito perde il ricordo
del suo passato, senza perdere però le facoltà, le qualità e le
attitudini acquisite anteriormente, le quali erano temporaneamente
rimaste allo stato latente. Esse, riprendendo la loro attività, lo
aiuteranno a fare di più e meglio di quanto non abbia fatto
precedentemente. Egli rinasce quale è divenuto attraverso il suo lavoro
anteriore; questo è per lui un nuovo punto di partenza, un nuovo gradino
da salire. Qui ancora, si manifesta la bontà del Creatore. Infatti il
ricordo di un passato, sovente doloroso o umiliante, aggiungendosi alle
amarezze della sua nuova esistenza, potrebbe turbarlo e ostacolarlo. Lo
Spirito non si ricorda che di quanto ha appreso, perché ciò gli è utile.
Se, degli avvenimenti passati, conserva talvolta una vaga intuizione, è
come se ricordasse un fuggevole sogno. È questo, dunque, un uomo nuovo,
per quanto antico possa essere il suo Spirito; adotta nuovi metodi,
aiutato da ciò che ha acquisito. Quando ritorna alla vita spirituale, il
suo passato si snoda davanti ai suoi occhi, ed egli giudica se ha
impiegato bene o male il suo tempo.