LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo

Allan Kardec

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Numerose guarigioni di Gesù

26. Gesù andava attorno per tutta la Galilea, insegnando nelle loro sinagoghe e predicando il Vangelo del regno, guarendo ogni malattia e ogni infermità tra il popolo. La sua fama si sparse per tutta la Siria; gli recarono tutti i malati colpiti da varie infermità e da vari dolori, indemoniati, epilettici, paralitici; ed egli li guarì. Grandi folle lo seguirono dalla Galilea, dalla Decapoli, da Gerusalemme, dalla Giudea e da oltre il Giordano. (Matteo 4:23-25)

27. Di tutti i fatti che testimoniano la potenza di Gesù, i più numerosi sono incontestabilmente le guarigioni. Egli voleva dimostrare in tal modo che il vero potere è quello che produce il bene, che il suo scopo era quello di rendersi utile e non quello di soddisfare la curiosità degli indifferenti per mezzo di cose straordinarie.

Alleviando la sofferenza, egli legava a sé la gente dalla parte del cuore e raccoglieva così proseliti più numerosi e più sinceri che se costoro fossero stati colpiti solo dallo spettacolo che si svolgeva davanti ai loro occhi. Con questo mezzo egli si faceva amare, mentre se si fosse limitato a produrre degli effetti materiali sorprendenti, come ne richiedevano i farisei, la maggior parte della gente non avrebbe visto in lui che un mago o un abile prestigiatore che i perdigiorno sarebbero stati lì a guardare per distrarsi.

Così, quando Giovanni Battista gli manda a chiedere dai suoi discepoli se è il Cristo, egli non dice: "Lo sono", poiché qualsiasi impostoreavrebbe potuto dire altrettanto; non parla loro né di prodigi né di cose meravigliose, ma risponde loro semplicemente: "Andate a dire a Giovanni: i ciechi vedono, i malati sono guariti, i sordi odono, il Vangelo è annunciato ai poveri". Era lo stesso che dire: "Riconoscetemi dalle mie opere, giudicate l'albero dal suo frutto", perché questo è il vero carattere della sua missione divina.

28. Lo Spiritismo dà prova della sua missione provvidenziale anche attraverso il bene che riesce a mettere in atto. Esso guarisce i mali fisici; ma guarisce soprattutto le malattie morali, e sono proprio questi i più grandi prodigi con i quali esso si afferma. I suoi più sinceri adepti non sono quelli che sono stati colpiti solo dalla visione dei fenomeni straordinari, ma quelli che sono stati toccati al cuore dalla consolazione; quelli che sono stati liberati dai tormenti del dubbio; quelli il cui coraggio è stato rafforzato nelle afflizioni; quelli che hanno attinto la forza nella certezza dell'avvenire — certezza che lo Spiritismo ha loro apportato —, nella consapevolezza del loro essere spirituale e della sua destinazione. Quelli, ecco, la cui fede è incrollabile, perché ascoltano e comprendono.

Coloro che vedono nello Spiritismo soltanto degli effetti materiali non possono comprendere la sua forza morale. Anche gli increduli, i quali non lo conoscono se non attraverso quei fenomeni di cui non ammettono la causa prima, non vedono negli Spiritisti se non dei prestigiatori e dei ciarlatani. Non è dunque attraverso dei prodigi che lo Spiritismo trionferà sull'incredulità, ma moltiplicando i suoi benefici morali. Infatti se gli increduli non ammettono i prodigi, essi conoscono, come tutti, le sofferenze e le afflizioni, e nessuno, si sa, rifiuta il sollievo e la consolazione.