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LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo > La Genesi > Capitolo XII - GENESI MOSAICA > I sei giorni > 7
7. Quando Mosè dice che la
creazione fu fatta in sei giorni, avrà voluto parlare di giorni di
ventiquattr'ore o avrà usato questo termine nel senso di periodo, di
durata? La prima ipotesi è la più probabile, se ci si riferisce al testo
stesso; prima di tutto perché tale è il senso proprio della parola
ebraica k3m, che si traduce con giorno; poi,
il riferimento alla sera e al mattino, come limitazione di ciascuno dei
sei giorni, permette di supporre tranquillamente ch'egli abbia voluto
alludere a giorni ordinari. Né si può nutrire alcun dubbio a questo
proposito, quando, al versetto 5, egli dice: "Alla luce diede il nome di
giorno e alle tenebre il nome di notte; e della sera e del mattino si
fece il primo giorno". Questo concetto non può evidentemente applicarsi
che al giorno di ventiquattr'ore, divise tra la luce e le tenebre. Il
senso è ancora più preciso quando dice, al versetto 17, parlando del
Sole, della Luna e delle stelle: "Egli li collocò nel firmamento del
cielo perché risplendessero sulla Terra, perché presiedessero al giorno e
alla notte e separassero la luce dalle tenebre. E della sera e del
mattino si fece il quarto giorno".
D'altronde tutto, nella creazione, era miracoloso. E dal momento che si entra nella strada dei miracoli, si può perfettamente credere che la Terra sia stata fatta in sei volte ventiquattr'ore, soprattutto quando si ignorano le prime leggi naturali. Questa credenza è stata pienamente condivisa da tutti i popoli civilizzati fino al momento in cui la geologia, documenti alla mano, è venuta a dimostrarne l'impossibilità.
D'altronde tutto, nella creazione, era miracoloso. E dal momento che si entra nella strada dei miracoli, si può perfettamente credere che la Terra sia stata fatta in sei volte ventiquattr'ore, soprattutto quando si ignorano le prime leggi naturali. Questa credenza è stata pienamente condivisa da tutti i popoli civilizzati fino al momento in cui la geologia, documenti alla mano, è venuta a dimostrarne l'impossibilità.