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LA GENESI, I miracoli e le predizioni secondo lo Spiritismo > La Genesi > Capitolo I - CARATTERE DELLA RIVELAZIONE SPIRITISTA > 15
15. Citiamo, ora, un
esempio. Accade, nel mondo degli Spiriti, un fatto assai singolare e
che, di certo, mai nessuno avrebbe sospettato. Il fatto si riferisce a
quello degli Spiriti che non credono di essere morti. Ebbene, gli
Spiriti superiori, che conoscono perfettamente costoro, non sono affatto
venuti a dirci anticipatamente: "Guardate che ci sono degli Spiriti che
credono di vivere ancora la vita terrena e hanno conservato i loro
gusti, le loro abitudini e i loro istinti". Essi hanno invece provocato
la manifestazione di Spiriti di questa categoria, per darci la
possibilità di osservarli. Avendo dunque visto Spiriti incerti circa la
loro condizione, o che affermavano che erano ancora di questo mondo, e
che credevano di attendere ancora alle loro ordinarie occupazioni, dagli
esempi si poté facilmente giungere alla regola. La molteplicità di
fatti analoghi ha provato che non si trattava affatto di un'eccezione,
ma di una delle fasi della vita spiritista. L'osservazione di questi
fatti ha permesso di studiare tutte le varietà e tutte le cause di
questa singolare illusione; di riconoscere che questa situazione
riguarda soprattutto gli Spiriti moralmente poco avanzati e che
appartiene particolarmente a certi generi di morte; di notare che essa è
solo temporanea, ma che può durare dei giorni, dei mesi e anche degli
anni. È così che la teoria è nata dall’osservazione. La stessa cosa vale
per tutti gli altri principi della dottrina.