24. Passando vide un uomo,
che era cieco fin dalla nascita. I suoi discepoli lo interrogarono,
dicendo: "Maestro, chi ha peccato, lui o i suoi genitori, perché sia
nato cieco?" Gesù rispose: "Né lui ha peccato, né i suoi genitori; ma è
così, affinché le opere di Dio siano manifestate in lui. Bisogna che io
compia le opere di colui che mi ha mandato mentre è giorno; la notte
viene in cui nessuno può operare. Mentre sono nel mondo, io sono la luce
del mondo".
Detto questo, sputò in terra, fece del fango con
la saliva e ne spalmò gli occhi del cieco e gli disse: "Va’, làvati
nella vasca di Siloe" (che significa mandato). Egli
dunque andò, si lavò, e tornò che ci vedeva. Perciò i vicini e quelli
che l'avevano visto prima, perché era mendicante, dicevano: "Non è
questo colui che stava seduto a chieder l'elemosina?" Alcuni dicevano:
"È lui". Altri dicevano: "No, ma gli somiglia". Egli diceva: "Sono io".
Allora essi gli domandarono: "Com'è che ti sono stati aperti gli occhi?"
Egli rispose: "Quell'uomo che si chiama Gesù fece del fango, me ne
spalmò gli occhi e mi disse: 'Va’ a Siloe e làvati'. Io quindi sono
andato, mi son lavato e ho ricuperato la vista". Ed essi gli dissero:
"Dov'è costui?" Egli rispose: "Non so".
Condussero dai
farisei colui che era stato cieco. Or era in giorno di sabato che Gesù
aveva fatto il fango e gli aveva aperto gli occhi. I farisei dunque gli
domandarono di nuovo come egli avesse ricuperato la vista. Ed egli disse
loro: "Mi ha messo del fango sugli occhi, mi sono lavato e ci vedo".
Perciò alcuni dei farisei dicevano: "Quest'uomo non è da Dio perché non
osserva il sabato". Ma altri dicevano: "Come può un peccatore fare tali
miracoli?" E vi era disaccordo tra di loro. Essi dunque dissero di nuovo
al cieco: "Tu, che dici di lui, poiché ti ha aperto gli occhi?" Egli
rispose: "È un profeta".
I Giudei però non credettero che lui
fosse stato cieco e avesse ricuperato la vista, finché non ebbero
chiamato i genitori di colui che aveva ricuperato la vista, e li ebbero
interrogati così: "È questo vostro figlio che dite esser nato cieco?
Com'è dunque che ora ci vede?" I suoi genitori risposero: "Sappiamo che
questo è nostro figlio e che è nato cieco; ma come ora ci veda, non
sappiamo, né sappiamo chi gli abbia aperto gli occhi; domandatelo a lui;
egli è adulto, parlerà lui di sé". Questo dissero i suoi genitori
perché avevano paura dei Giudei; infatti i Giudei avevano già stabilito
che se uno avesse riconosciuto Gesù come Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga. Per questo, i suoi genitori dissero: "Egli è adulto, domandatelo a lui".
Essi dunque chiamarono per la seconda volta l'uomo che era stato
cieco, e gli dissero: "Dà gloria a Dio! Noi sappiamo che quest'uomo è un
peccatore". Egli rispose: "Se egli sia un peccatore, non so; una cosa
so, che ero cieco e ora ci vedo". Essi allora gli dissero: "Che cosa ti
ha fatto? Come ti aprì gli occhi?" Egli rispose loro: "Ve l'ho già detto
e voi non avete ascoltato; perché volete udirlo di nuovo? Volete forse
diventar suoi discepoli anche voi?" Essi lo insultarono e dissero: "Sei
tu discepolo di costui! Noi siamo discepoli di Mosè. Noi sappiamo che a
Mosè Dio ha parlato; ma in quanto a costui, non sappiamo di dove sia".
L'uomo rispose loro: "Questo poi è strano: che voi non sappiate di dove
sia; eppure mi ha aperto gli occhi! Si sa che Dio non esaudisce i
peccatori; ma se uno è pio e fa la volontà di Dio, egli lo esaudisce. Da
che mondo è mondo non si è mai udito che uno abbia aperto gli occhi a
uno nato cieco. Se quest'uomo non fosse da Dio, non potrebbe far nulla".
Essi gli risposero: "Tu sei tutto quanto nato nel peccato e insegni a
noi?" E lo cacciarono fuori. (Giovanni 9:1-34)