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Il Libro degli Spiriti > LIBRO QUARTO — SPERANZE E CONSOLAZIONI > Capítulo II - Dolori e Gioie Future > Resurrezione della carne > 1010 > 1010-a
1010-a. Allora la Chiesa, con il dogma della resurrezione della carne, insegna essa stessa la dottrina della reincarnazione?
«È evidente. D'altra parte questa dottrina è la conseguenza di molte cose che sono passate inosservate e che non tarderemo a comprendere in questo senso. In breve si riconoscerà che lo Spiritismo emerge a ogni passo perfino dal testo delle Sacre Scritture. Gli Spiriti non vengono dunque a rivoluzionare la religione, come alcuni pretendono, vengono invece a confermarla, a sancirla con prove inconfutabili. Ma, siccome giunto è il tempo di non impiegare più il linguaggio figurato, essi si esprimono senza allegorie e danno alle cose un senso chiaro e preciso, che non possa essere soggetto ad alcuna falsa interpretazione. Ecco perché, fra poco, voi avrete più persone sinceramente religiose e credenti di quante non ne abbiate oggi.»
«È evidente. D'altra parte questa dottrina è la conseguenza di molte cose che sono passate inosservate e che non tarderemo a comprendere in questo senso. In breve si riconoscerà che lo Spiritismo emerge a ogni passo perfino dal testo delle Sacre Scritture. Gli Spiriti non vengono dunque a rivoluzionare la religione, come alcuni pretendono, vengono invece a confermarla, a sancirla con prove inconfutabili. Ma, siccome giunto è il tempo di non impiegare più il linguaggio figurato, essi si esprimono senza allegorie e danno alle cose un senso chiaro e preciso, che non possa essere soggetto ad alcuna falsa interpretazione. Ecco perché, fra poco, voi avrete più persone sinceramente religiose e credenti di quante non ne abbiate oggi.»
SAN LUIGI
Effettivamente la scienza dimostra l'impossibilità della resurrezione, secondo l'idea ordinaria. Se i resti del corpo umano rimanessero omogenei, per quanto dispersi e ridotti in polvere, si concepirebbe ancora la loro riunione in un determinato tempo. Ma le cose non stanno affatto così. Il corpo e formato da elementi diversi: ossigeno, idrogeno, azoto, carbonio ecc. Con la decomposizione, questi elementi si disperdono, ma per servire alla formazione di nuovi corpi, in modo che la stessa molecola di carbonio, per esempio, potrebbe essere entrata nella composizione di molte migliaia di corpi differenti (parliamo solo di corpi umani, escludendo tutti quelli degli animali). È possibile così che un determinato individuo abbia nel suo corpo delle molecole appartenute agli uomini delle età primitive; che queste stesse molecole organiche, che voi assimilate nutrendovi, provengano forse dal corpo di un certo individuo che avete conosciuto. È così di seguito. Essendo la materia in quantità definita, e le sue trasformazioni in quantità indefinita, come potrebbe ognuno di questi corpi ricostituirsi con i medesimi elementi? È materialmente impossibile. Si può dunque razionalmente ammettere la resurrezione della carne solo come una figura che simbolizza il fenomeno della reincarnazione, e allora non c’è più niente che scuota la ragione, niente che sia in contraddizione con i dati della scienza.
È vero che, secondo il dogma, questa resurrezione deve aver luogo solo alla fine dei tempi, mentre secondo la Dottrina Spiritista essa ha luogo tutti i giorni. Ma non esiste ancora nel quadro dell'ultimo giudizio una grande e bella figura che nasconda, sotto il velo dell'allegoria, una di quelle verità immutabili, che non troverà più scettici quando sarà ricondotta al suo vero significato? Si voglia anche meditare sulla teoria spiritista, circa il futuro delle anime e circa la loro sorte in seguito alle varie prove che esse devono subire, e si vedrà che, con eccezione della simultaneità, il giudizio che le condanna o che le assolve non è assolutamente una finzione, come ritengono gli increduli. Notiamo ancora che questa teoria e la conseguenza naturale della pluralità dei mondi, oggi perfettamente ammessa, mentre, secondo la dottrina dell'ultimo giudizio, la Terra è considerata come l'unico mondo abitato.
Nota dei revisori: Va notato che, nella numerazione degli elementi del libro, Kardec è balzato al n. 1011. Nonostante l'evidente errore, il testo è stato mantenuto in questo modo nelle quattordici edizioni successive fino alla disincarnazione di Allan Kardec. Per evitare confusione, questa edizione non ha cercato di "correggere" la numerazione.