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Il Libro degli Spiriti > LIBRO TERZO — LEGGI MORALI > Capitolo II — 1. Legge di Adorazione > Adorazione esteriore > 654
654. Dio accorda una preferenza a quelli che Lo adorano in tale o talaltro modo?
«Dio preferisce quelli che Lo adorano dal profondo del cuore, con sincerità, facendo il bene ed evitando il male, a quelli che credono di onorar Lo con cerimonie che non li rendono certo migliori verso i loro simili.
Tutti gli uomini sono fratelli e figli di Dio. Egli chiama a sé tutti quelli che seguono le Sue leggi, qualunque sia la forma con la quale si esprimono.
Colui che ha solo l'apparenza della pieta è un ipocrita. Colui presso il quale l'adorazione è solo ostentata e in contraddizione con la sua condotta da un cattivo esempio.
Di colui che professa di adorare il Cristo e che è orgoglioso, invidioso e geloso, che è duro e implacabile con il prossimo, o che è assetato dei beni di questo mondo, di costui io vi dico che la religione è sulle sue labbra ma non nel suo cuore. Dio, che tutto vede, dirà: questo qui che conosce la verità e cento volte più colpevole del male che fa di quanto non lo sia l'ignorante selvaggio del deserto, e sarà trattato di conseguenza il giorno del giudizio. Se un cieco vi urta passando, voi lo scusate. Mas e è un uomo che ci vede bene, voi ve ne risentite e con ragione.
Non domandate dunque se c’è una forma di adorazione più opportuna di un'altra, perché sarebbe come domandare se Dio gradisce essere adorato in una lingua piuttosto che in un'altra. Io vi dico ancora una volta: gli inni arrivano a Lui solo attraverso la porta del cuore.»
«Dio preferisce quelli che Lo adorano dal profondo del cuore, con sincerità, facendo il bene ed evitando il male, a quelli che credono di onorar Lo con cerimonie che non li rendono certo migliori verso i loro simili.
Tutti gli uomini sono fratelli e figli di Dio. Egli chiama a sé tutti quelli che seguono le Sue leggi, qualunque sia la forma con la quale si esprimono.
Colui che ha solo l'apparenza della pieta è un ipocrita. Colui presso il quale l'adorazione è solo ostentata e in contraddizione con la sua condotta da un cattivo esempio.
Di colui che professa di adorare il Cristo e che è orgoglioso, invidioso e geloso, che è duro e implacabile con il prossimo, o che è assetato dei beni di questo mondo, di costui io vi dico che la religione è sulle sue labbra ma non nel suo cuore. Dio, che tutto vede, dirà: questo qui che conosce la verità e cento volte più colpevole del male che fa di quanto non lo sia l'ignorante selvaggio del deserto, e sarà trattato di conseguenza il giorno del giudizio. Se un cieco vi urta passando, voi lo scusate. Mas e è un uomo che ci vede bene, voi ve ne risentite e con ragione.
Non domandate dunque se c’è una forma di adorazione più opportuna di un'altra, perché sarebbe come domandare se Dio gradisce essere adorato in una lingua piuttosto che in un'altra. Io vi dico ancora una volta: gli inni arrivano a Lui solo attraverso la porta del cuore.»