Il Libro degli Spiriti

Allan Kardec

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373. Quali meriti può avere l'esistenza di esseri come i deficienti egli ebeti, che, non potendo fare né del bene né del male non possono neppure progredire?

«Si tratta di un'espiazione imposta per l'abuso che si è potuto fare di certe facoltà.: è un periodo di stasi.»


373a. Il corpo di un deficiente può così ospitare uno Spirito che abbia animato un uomo di genio in una precedente esistenza?

«Sì. Il genio diventa a volte un danno quando se ne abusi.»

La superiorità morale non sempre e in ragione della superiorità intellettuale, e i più grandi geni possono avere molto da espiare. Da ciò sovente deriva un'esistenza inferiore a quella che già hanno trascorso e una causa di sofferenza. Gli ostacoli, che lo Spirito incontra nelle sue manifestazioni, sono per lui come le catene che impediscono i movimenti a un uomo vigoroso. Si può dire che l'ebete e il deficiente sono storpi nel cervello, come lo zoppo lo è nelle gambe e il cieco negli occhi.