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Il Libro degli Spiriti > LIBRO QUARTO — SPERANZE E CONSOLAZIONI > Capítulo II - Dolori e Gioie Future > Paradiso, inferno e purgatorio > 1014 [1013]
1014 [1013]. Come si spiega che certi Spiriti, che con il loro linguaggio
rivelano la loro superiorità, abbiano risposto a persone molto serie, a
proposito dell'inferno e del purgatorio, secondo l'idea che ce ne
facciamo normalmente?
«Gli Spiriti parlano un linguaggio che possa essere compreso dalle persone che li interrogano. Quando queste persone sono troppo imbevute di certe idee, essi non vogliono urtarle troppo bruscamente, per non ferirle nelle loro convinzioni. Se uno Spirito andasse a dire, senza alcuna precauzione oratoria, a un musulmano che Maometto non è un profeta, quello Spirito sarebbe molto male accolto.»
1014a. Si comprende che così possa essere da parte di Spiriti che vogliono istruirci. Ma come si spiega che certi Spiriti, interrogati sulla loro condizione, abbiano risposto che soffrono le torture dell'inferno o del purgatorio?
«Quando gli Spiriti sono inferiori, e ancora non completamente smaterializzati, conservano in parte le loro idee terrene e rendono le loro impressioni con termini che sono loro familiari. Essi si trovano in un ambiente che permette loro di sondare solo in parte il futuro. È per questo motivo che sovente degli Spiriti erranti, o recentemente disincarnati, parlano come avrebbero parlato da vivi. Inferno si può tradurre con una vita di prove estremamente penose, con l'incertezza di averne un'altra migliore. Purgatorio può tradursi con una vita anch'essa di prove, ma con la coscienza di un futuro migliore. Quando provate un grande dolore, non dite anche voi che soffrite come dannati? Si tratta solo di parole e sempre in senso figurato.»
«Gli Spiriti parlano un linguaggio che possa essere compreso dalle persone che li interrogano. Quando queste persone sono troppo imbevute di certe idee, essi non vogliono urtarle troppo bruscamente, per non ferirle nelle loro convinzioni. Se uno Spirito andasse a dire, senza alcuna precauzione oratoria, a un musulmano che Maometto non è un profeta, quello Spirito sarebbe molto male accolto.»
1014a. Si comprende che così possa essere da parte di Spiriti che vogliono istruirci. Ma come si spiega che certi Spiriti, interrogati sulla loro condizione, abbiano risposto che soffrono le torture dell'inferno o del purgatorio?
«Quando gli Spiriti sono inferiori, e ancora non completamente smaterializzati, conservano in parte le loro idee terrene e rendono le loro impressioni con termini che sono loro familiari. Essi si trovano in un ambiente che permette loro di sondare solo in parte il futuro. È per questo motivo che sovente degli Spiriti erranti, o recentemente disincarnati, parlano come avrebbero parlato da vivi. Inferno si può tradurre con una vita di prove estremamente penose, con l'incertezza di averne un'altra migliore. Purgatorio può tradursi con una vita anch'essa di prove, ma con la coscienza di un futuro migliore. Quando provate un grande dolore, non dite anche voi che soffrite come dannati? Si tratta solo di parole e sempre in senso figurato.»