Il Libro degli Spiriti

Allan Kardec

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726. Se le sofferenze di questo mondo ci elevano a seconda del modo in cui le sopportiamo, ci si può elevare anche con quelle che ci si crea volontariamente?

«Le sole sofferenze che elevano sono quelle naturali, perché vengono da Dio. Le sofferenze volontarie non servono a niente, quando non contribuiscano affatto al bene altrui. Credete forse che quelli che abbreviano la loro vita con rigori sovrumani, come fanno i bonzi, i fachiri e certi fanatici di parecchie sette, avanzino nel loro cammino? Perché non lavorano piuttosto per il bene dei loro simili? Che vestano il bisognoso, che consolino chi piange, che lavorino per colui che è infermo, che sopportino delle privazioni per il sollievo degli infelici. Allora il loro cammino sarà utile e gradito a Dio. Quando nelle sofferenze che si patiscono volontariamente, uno ha presente solo sé stesso, allora si tratta di egoismo. Quando si soffre per gli altri, allora si tratta di carità. Questi sono i precetti di Cristo.»