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Il Libro degli Spiriti > LIBRO TERZO — LEGGI MORALI > Capítulo XI — 10. Legge di Giustizia, Amor e Carità > Giustizia e diritti naturali > 878
878. Potendo l'uomo ingannarsi circa l'estensione del suo diritto, che cos’è che può fargliene conoscere il limite?
«Il limite del diritto ch'egli riconoscerebbe al suo simile verso di lui, nella medesima circostanza, e reciprocamente.»
878a. Ma se ognuno attribuisce a sé stesso i diritti del proprio simile, che cosa ne sarebbe della subordinazione nei confronti dei superiori? Non sarebbe forse l'anarchia di tutti i poteri?
«I diritti naturali sono uguali per tutti gli uomini dal più piccolo fino al più grande. Dio non ha creato gli uni con un fango migliore che per gli altri. E tutti sono uguali davanti a Lui. Questi diritti sono eterni, mentre quelli stabiliti dall'uomo periscono con le loro istituzioni. Del resto, ognuno conosce bene la propria forza o debolezza e saprà avere sempre una sorta di deferenza per chi se ne renderà degno grazie alla sua virtù e saggezza. È importante notare ciò, affinché coloro che si credono superiori conoscano i loro doveri per meritarsi questa deferenza. La subordinazione non sarà affatto compromessa, quando l'autorevolezza sarà affiancata dalla saggezza.»
«Il limite del diritto ch'egli riconoscerebbe al suo simile verso di lui, nella medesima circostanza, e reciprocamente.»
878a. Ma se ognuno attribuisce a sé stesso i diritti del proprio simile, che cosa ne sarebbe della subordinazione nei confronti dei superiori? Non sarebbe forse l'anarchia di tutti i poteri?
«I diritti naturali sono uguali per tutti gli uomini dal più piccolo fino al più grande. Dio non ha creato gli uni con un fango migliore che per gli altri. E tutti sono uguali davanti a Lui. Questi diritti sono eterni, mentre quelli stabiliti dall'uomo periscono con le loro istituzioni. Del resto, ognuno conosce bene la propria forza o debolezza e saprà avere sempre una sorta di deferenza per chi se ne renderà degno grazie alla sua virtù e saggezza. È importante notare ciò, affinché coloro che si credono superiori conoscano i loro doveri per meritarsi questa deferenza. La subordinazione non sarà affatto compromessa, quando l'autorevolezza sarà affiancata dalla saggezza.»