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IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO > PARTE PRIMA - DOTTRINA > Capitolo XI - DELLA PROIBIZIONE DI EVOCARE I MORTI > 11
11. Si adduce anche un'altra
ragione: "Le anime — si dice — risiedono nella dimora che ha loro
assegnato la giustizia di Dio, cioè nell'inferno o nel paradiso". Così
quelle che sono all'inferno non ne possono uscire, benché ogni libertà a
questo riguardo sia lasciata ai demoni. Quelle che stanno in paradiso
sono completamente immerse nella loro beatitudine; esse sono troppo al
di sopra dei mortali per occuparsi di loro e troppo felici per ritornare
su questa terra di miseria a interessarsi di parenti e amici, che qui
hanno lasciato. Sono, dunque, queste anime come quei ricchi che
distolgono lo sguardo dai poveri per paura che ciò disturbi la loro
digestione? Se così fosse, ben poco degne esse sarebbero della felicità
suprema, che sarebbe in tal caso il premio dell'egoismo. Restano quelle
che sono in purgatorio; ma queste sono anime che soffrono e devono
pensare prima di tutto alla loro salvezza. Dunque né le une né le altre
possono venire, e allora è soltanto il diavolo che può presentarsi al
loro posto. Se dunque non possono venire, non c'è da aver paura di
turbare il loro riposo.