25. A coloro che pretendono
di trovare nella Bibbia la giustificazione circa l'eternità delle pene,
si possono opporre testi contrari, che non consentono alcuna ambiguità.
Le parole di Ezechiele, qui di seguito riportate, sono la più esplicita
negazione non solo delle pene irremissibili, ma anche della
responsabilità che il peccato del padre del genere umano avrebbe fatto
pesare sulla sua razza.
«1. La parola del Signore mi fu rivolta in questi termini:
2. "Perché dite nel paese d'Israele questo proverbio: 'I padri hanno mangiato uva acerba e i denti dei figli si sono allegati?' 3. Com'è vero che io vivo, dice Dio, il Signore, non avrete più occasione di dire questo proverbio in Israele. 4. Ecco, tutte le vite sono mie; è mia tanto la vita del padre quanto quella del figlio; chi pecca morirà.
5. Se uno è giusto e pratica l'equità e la giustizia, 6.
se non mangia sui monti e non alza gli occhi verso gli idoli della casa
d'Israele, se non contamina la moglie del suo prossimo, se non si
accosta a donna mentre è impura, 7. se non
opprime nessuno, se restituisce al debitore il suo pegno, se non
commette rapine, se dà il pane a chi ha fame e copre di vesti chi è
nudo, 8. se non presta a interesse e non dà
a usura, se allontana la sua mano dall'iniquità e giudica secondo
verità fra uomo e uomo, 9. se segue le mie leggi e osserva le mie
prescrizioni agendo con fedeltà, egli è giusto; certamente vivrà, dice
Dio, il Signore.
10. Ma se ha generato un figlio che è un violento, che sparge il sangue e fa a suo fratello qualcuna di queste cose 11. (cose che il padre non commette affatto): mangia sui monti, e contamina la moglie del suo prossimo, 12. opprime
l'afflitto e il povero, commette rapine, non restituisce il pegno,alza
gli occhi verso gli idoli, fa delle abominazioni, 13.
presta a interesse e dà a usura, questo figlio vivrà forse? No, non
vivrà! Egli ha commesso tutte queste abominazioni, e sarà certamente
messo a morte; il suo sangue ricadrà su di lui.
14. Ma
se egli ha generato un figlio, il quale, dopo aver visto tutti i
peccati che suo padre ha commesso, vi riflette e non fa tali cose: 15. non mangia sui monti, non alza gli occhi verso gli idoli della casa d'Israele, non contamina la moglie del suo prossimo, 16. non opprime nessuno, non prende pegni, non commette rapine, ma dà il suo pane a chi ha fame, copre di vesti chi è nudo, 17. non
fa pesare la mano sul povero, non prende interesse né usura, osserva le
mie prescrizioni e segue le mie leggi, questo figlio non morrà per
l'iniquità del padre; egli certamente vivrà. 18. Suo
padre, siccome è stato un oppressore, ha commesso rapine a danno del
fratello e ha fatto ciò che non è bene in mezzo al suo popolo, ecco che
muore per la sua iniquità.
19. Se
voi diceste: 'Perché il figlio non paga per l'iniquità del padre?' Ciò è
perché quel figlio pratica l'equità e la giustizia, osserva tutte le
mie leggi e le mette a effetto. Certamente egli vivrà. 20. La
persona che pecca è quella che morirà, il figlio non pagherà per
l'iniquità del padre, e il padre non pagherà per l'iniquità del figlio;
la giustizia del giusto sarà sul giusto, l'empietà dell'empio sarà
sull'empio. 21. Se l'empio si allontana da
tutti i peccati che commetteva, se osserva tutte le mie leggi e pratica
l'equità e la giustizia, egli certamente vivrà, non morirà. 22. Nessuna delle trasgressioni che ha commesse sarà più ricordata contro di lui; per la giustizia che pratica, egli vivrà. 23. Io
provo forse piacere se l'empio muore? dice Dio, il Signore. Non ne
provo piuttosto quando egli si converte dalle sue vie e vive?"»
(Ezechiele 18:1-23).
«Dì loro: "Com'è vero che io vivo", dice
Dio, il Signore, "io non mi compiaccio della morte dell'empio, ma che
l'empio si converta dalla sua via e viva; convertitevi, convertitevi
dalle vostre vie malvagie! Perché morireste, o casa d'Israele?"»
(Ezechiele 33:11).