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IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO > PARTE PRIMA - DOTTRINA > Capitolo VIII - GLI ANGELI > Gli angeli secondo lo Spiritismo
Gli angeli secondo lo Spiritismo
12. Che vi siano degli
esseri dotati di tutte le qualità attribuite agli angeli, ciò non
potrebbe essere messo in dubbio. La rivelazione spiritista conferma su
questo punto la credenza di tutti i popoli; ma essa ci fa conoscere
nello stesso tempo la natura e l'origine di questi esseri.
Le anime, o Spiriti, sono create semplici e ignoranti, vale a dire senza conoscere e senza coscienza del bene e del male, ma atte ad acquisire tutto ciò che loro manca. Esse l'acquisiscono per mezzo del lavoro; il fine, che è la perfezione, è il medesimo per tutte; vi arrivano più o meno prontamente, in virtù del loro libero arbitrio e in ragione dei loro sforzi; tutte hanno da attraversare le medesime fasi, da compiere il medesimo lavoro. Dio non fa la parte né più larga né più facile agli uni piuttosto che agli altri, poiché tutti sono Suoi figli, ed essendo Egli giusto non ha preferenze per nessuno. Egli dice loro: "Ecco la legge che deve essere vostra regola di condotta; essa sola può condurvi al fine; tutto ciò che è conforme a questa legge è il bene, tutto ciò che è a lei contrario è il male. Voi siete liberi di osservarla o infrangerla, e voi sarete così gli arbitri della vostra stessa sorte". Dio non ha dunque creato il male; tutte le Sue leggi sono per il bene; è l'uomo, lui stesso, che ha creato il male infrangendo le leggi di Dio; se egli le osservasse scrupolosamente, non si allontanerebbe mai dalla buona strada.
Le anime, o Spiriti, sono create semplici e ignoranti, vale a dire senza conoscere e senza coscienza del bene e del male, ma atte ad acquisire tutto ciò che loro manca. Esse l'acquisiscono per mezzo del lavoro; il fine, che è la perfezione, è il medesimo per tutte; vi arrivano più o meno prontamente, in virtù del loro libero arbitrio e in ragione dei loro sforzi; tutte hanno da attraversare le medesime fasi, da compiere il medesimo lavoro. Dio non fa la parte né più larga né più facile agli uni piuttosto che agli altri, poiché tutti sono Suoi figli, ed essendo Egli giusto non ha preferenze per nessuno. Egli dice loro: "Ecco la legge che deve essere vostra regola di condotta; essa sola può condurvi al fine; tutto ciò che è conforme a questa legge è il bene, tutto ciò che è a lei contrario è il male. Voi siete liberi di osservarla o infrangerla, e voi sarete così gli arbitri della vostra stessa sorte". Dio non ha dunque creato il male; tutte le Sue leggi sono per il bene; è l'uomo, lui stesso, che ha creato il male infrangendo le leggi di Dio; se egli le osservasse scrupolosamente, non si allontanerebbe mai dalla buona strada.
13. Ma l'anima, nelle prime
fasi dell'esistenza, allo stesso modo del bambino, manca d'esperienza; è
per questo che essa fallisce. Dio non le dà l'esperienza, ma le dà i
mezzi per acquisirla; ogni passo falso sulla via del male è per l'anima
un ritardo; essa ne subisce le conseguenze e apprende a sue spese ciò
che deve evitare. È così che, a poco a poco, essa si sviluppa, si
perfeziona e avanza nella gerarchia spirituale, finché non sia giunta
allo stato di puro Spirito o di angelo. Gli
angeli sono dunque le anime degli uomini — arrivate al grado di
perfezione che la creatura comporta — e godono della pienezza della
felicità promessa. Prima d'aver raggiunto il grado supremo, godono di
una felicità che è relativa al loro avanzamento. Ma questa felicità non
si esplica nell'ozio, bensì nelle funzioni che piace a Dio affidare
loro, e che essi sono felici di compiere, perché queste occupazioni sono
un mezzo per progredire (vedere cap. III, "Il Cielo").
14. L'Umanità non è limitata
alla Terra; essa occupa gli innumerevoli mondi che circolano nello
Spazio; ha occupato mondi che sono scomparsi, altri ne occuperà che si
formeranno. Dio ha creato da tutta un'eternità e continua a creare
incessantemente. Molto tempo prima, dunque, che la Terra esistesse,
qualunque sia l'età che le si attribuisce, ci sono stati su altri mondi
Spiriti incarnati, che hanno percorso le medesime tappe, che noi,
Spiriti di formazione più recente, percorriamo in questo momento; quegli
Spiriti sono giunti alla meta ancor prima che noi fossimo usciti dalle
mani del Creatore. Da tutta un'eternità, dunque, ci sono stati degli
angeli, o puri Spiriti; ma perdendosi la loro esistenza umana
nell'infinito del passato, per noi è come se fossero sempre stati degli
angeli.
15. Si trova così realizzata
la grande legge d'unità della Creazione; Dio non è mai stato inattivo;
ha sempre avuto dei puri Spiriti, sperimentati e illuminati, per la
trasmissione dei suoi ordini e per la direzione di tutte le parti
dell'Universo, dal governo dei mondi fino ai più piccoli dettagli. Egli
non ha quindi avuto bisogno di creare esseri privilegiati, esenti da
doveri; tutti, antichi e nuovi hanno conquistato i loro gradi nella
lotta e per il loro proprio merito; tutti, infine, sono figli delle loro
opere. Si compie così con egualità la suprema giustizia di Dio.