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IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO > PARTE PRIMA - DOTTRINA > Capitolo VI - DOTTRINA DELLE PENE ETERNE > Impossibilità materiale delle pene eterne > 19
19. È incontestabile che
l'anima, intellettivamente e moralmente arretrata come quella dei popoli
barbari, non può possedere i medesimi elementi di felicità, le medesime
attitudini a godere degli splendori dell'infinito, dell'anima le cui
facoltà sono tutte largamente sviluppate. Dunque, se queste anime non
progrediscono, non possono — e nelle condizioni a loro più favorevoli —
godere in eterno che di una felicità per così dire negativa. Si arriva,
dunque, per forza di cose — per essere d'accordo con una giustizia
rigorosa — a questa conclusione: le anime, quelle più avanzate, sono
proprio quelle stesse che erano arretrate e che sono progredite. Ma qui
tocchiamo la grande questione della pluralità delle esistenze, come
unico mezzo razionale per risolvere la difficoltà del problema.
Tuttavia, prescindendo da ciò, considereremo l'anima sotto il punto di
vista di una esistenza unica.