16. "Gli esseri misteriosi che accorrono così al primo appello dell'eretico e dell'empio come del fedele, del
delitto come dell'innocenza, non sono né gli inviati di Dio, né gli
apostoli della verità, ma i seguaci dell'errore e dell'inferno."
Così, all'eretico e al criminale, Dio non permette che Spiriti buoni
vadano a trarli fuori dall'errore per salvarli dalla perdizione eterna!
Egli non invia loro se non i seguaci dell'inferno per meglio
inabissarli nel letamaio! Ben di più, Egli non invia all'innocenza che
degli esseri perversi per pervertirla! Dunque, tra gli angeli, queste
creature da Dio privilegiate, non si trova nessun essere che abbia
abbastanza compassione per venire in soccorso di queste anime perdute? A
che cosa servono le brillanti qualità di cui essi sono dotati, se
vengono impiegate solo per i loro personali godimenti? Sono poi buoni
davvero se, immersi nelle delizie della contemplazione, essi vedono
queste anime sulla strada dell'inferno, senza preoccuparsi di
distoglierle? Non è forse questa l'immagine del ricco egoista che, pur
avendo tutto a profusione, lascia, senza pietà, il povero morire di fame
davanti alla sua porta? Non è forse questo l'egoismo elevato a virtù e
posto ai piedi dell'Eterno?
Voi vi meravigliate che i buoni
Spiriti si presentino all'eretico o all'empio; voi dimenticate allora
queste parole del Cristo: "Non è colui che è in salute che ha bisogno
del medico". Non riuscite voi a vedere le cose da un punto di vista più
elevato di quello dei Farisei del suo tempo? E voi stessi, se foste
chiamati da un miscredente, vi rifiutereste di andare da lui così da
metterlo sulla buona strada? I buoni Spiriti fanno dunque ciò che
fareste voi. Essi vanno dall'empio per fargli ascoltare delle buone
parole. Invece di scagliare l'anatema sulle comunicazioni d'oltretomba,
benedite le vie del Signore e ammirate la Sua onnipotenza e la Sua bontà
infinita.