IL CIELO E L'INFERNO OVVERO LA GIUSTIZIA SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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7. Il momento dell'ultimo respiro non è quindi il più penoso, perché, nella maggior parte dei casi, l'anima non ha coscienza di sé stessa. Ma prima, soffre per la disgregazione della materia durante le convulsioni dell'agonia, e dopo, per le angosce del turbamento. Diciamo subito che questo stato non è generale. L'intensità e la durata della sofferenza sono, come abbiamo già detto, proporzionali all'affinità che esiste tra il corpo e il perispirito; più grande è questa affinità, più gli sforzi dello Spirito, per liberarsi dai suoi legami, sono lunghi e dolorosi. Ma ci sono persone presso le quali la coesione è così debole che il distacco si attua da sé stesso e naturalmente. Lo Spirito si separa dal corpo come un frutto maturo si stacca dal suo ramo; è il caso, questo, delle morti tranquille e dei risvegli pacifici.