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IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO > Capitolo XVIII - MOLTI SONO I CHIAMATI, MA POCHI GLI ELETTI > A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto
A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto
10. Quel
servo che ha conosciuto la volontà del suo padrone e non ha preparato
né fatto nulla per compiere la sua volontà, riceverà molte percosse; ma
colui che non l'ha conosciuta e ha fatto cose degne di castigo, ne
riceverà poche. A chi molto è stato dato, molto sarà richiesto; e a chi
molto è stato affidato, tanto più si richiederà. (Luca 12:47-48)
11.
Gesù disse: «Io sono venuto in questo mondo per fare un giudizio,
affinché quelli che non vedono vedano, e quelli che vedono diventino
ciechi». Alcuni farisei, che erano con lui, udirono queste cose e gli
dissero: «Siamo ciechi anche noi?» Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: "Noi vediamo", il vostro peccato rimane». (Giovanni 9:39-41)
12. Queste massime trovano
la loro applicazione soprattutto nell'insegnamento degli Spiriti.
Chiunque conosca i precetti di Cristo è sicuramente colpevole se non li
mette in pratica. Ma oltre a non essere abbastanza diffuso il Vangelo
che li contiene, se non nelle sette cristiane, anche fra i loro
appartenenti, quanti coloro che non lo leggono e fra quelli che lo
leggono quanti coloro che non lo comprendono! Ne consegue che le parole
stesse di Gesù sono per la maggior parte perdute.
L'insegnamento degli Spiriti, che ripropone queste massime sotto forme diverse, che le sviluppa e commenta perché siano alla portata di tutti, ha questo di particolare: non è affatto circoscritto, e tutti, letterati o illetterati, credenti o non credenti, Cristiani o no, possono riceverlo poiché gli Spiriti comunicano ovunque. Nessuno di coloro che ricevono gli insegnamenti degli Spiriti, direttamente o per interposta persona, può addurre il pretesto di ignorare questi insegnamenti, né può addurre la scusa di mancare di istruzione, né attribuire la causa di ciò alla poca chiarezza delle metafore. Chi dunque non mette a profitto i precetti per migliorarsi, chi li apprezza come cose interessanti e curiose senza tuttavia che il suo cuore ne sia toccato, chi non diventa un po' meno vacuo, meno orgoglioso, meno egoista, meno attaccato ai beni materiali, né migliore verso il suo prossimo è tanto più colpevole quanto più ha avuto modo di conoscere la verità.
I medium che ottengono buone comunicazioni sono ancora più condannabili se persistono nel male. Infatti sovente scrivono la loro stessa condanna e, se non fossero accecati dall'orgoglio, riconoscerebbero che è a loro che gli Spiriti si rivolgono. Ma invece di rivolgere a se stessi la lezione che scrivono, o che vedono scrivere, il loro unico pensiero è applicarla agli altri, realizzando così queste parole di Gesù: «Perchéguardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?». (vedere cap. X, n. 9 di quest'opera).
Con queste altre parole: «Se foste ciechi, voi non avreste alcun peccato», Gesù intende dire che la colpevolezza è in ragione dei lumi che si possiedono. Ora, i Farisei, che avevano la pretesa di essere — e in effetti lo erano — la parte più istruita della nazione, agli occhi di Dio erano oggetto di riprovazione più del popolo ignorante. E lo stesso accade oggigiorno.
Agli Spiritisti verrà dunque domandato molto, perché molto hanno ricevuto, per contro molto sarà dato a quelli che avranno tratto profitto dagli insegnamenti.
Il primo pensiero di tutti gli Spiritisti sinceri dev'essere quello di cercare, fra i consigli dati dagli Spiriti, se non ci sia qualcosa che possa riguardarli.
Lo Spiritismo viene a moltiplicare il numero dei chiamati e, attraverso la fede che infonde, moltiplicherà anche il numero degli eletti.
L'insegnamento degli Spiriti, che ripropone queste massime sotto forme diverse, che le sviluppa e commenta perché siano alla portata di tutti, ha questo di particolare: non è affatto circoscritto, e tutti, letterati o illetterati, credenti o non credenti, Cristiani o no, possono riceverlo poiché gli Spiriti comunicano ovunque. Nessuno di coloro che ricevono gli insegnamenti degli Spiriti, direttamente o per interposta persona, può addurre il pretesto di ignorare questi insegnamenti, né può addurre la scusa di mancare di istruzione, né attribuire la causa di ciò alla poca chiarezza delle metafore. Chi dunque non mette a profitto i precetti per migliorarsi, chi li apprezza come cose interessanti e curiose senza tuttavia che il suo cuore ne sia toccato, chi non diventa un po' meno vacuo, meno orgoglioso, meno egoista, meno attaccato ai beni materiali, né migliore verso il suo prossimo è tanto più colpevole quanto più ha avuto modo di conoscere la verità.
I medium che ottengono buone comunicazioni sono ancora più condannabili se persistono nel male. Infatti sovente scrivono la loro stessa condanna e, se non fossero accecati dall'orgoglio, riconoscerebbero che è a loro che gli Spiriti si rivolgono. Ma invece di rivolgere a se stessi la lezione che scrivono, o che vedono scrivere, il loro unico pensiero è applicarla agli altri, realizzando così queste parole di Gesù: «Perchéguardi la pagliuzza che è nell'occhio di tuo fratello, mentre non scorgi la trave che è nell'occhio tuo?». (vedere cap. X, n. 9 di quest'opera).
Con queste altre parole: «Se foste ciechi, voi non avreste alcun peccato», Gesù intende dire che la colpevolezza è in ragione dei lumi che si possiedono. Ora, i Farisei, che avevano la pretesa di essere — e in effetti lo erano — la parte più istruita della nazione, agli occhi di Dio erano oggetto di riprovazione più del popolo ignorante. E lo stesso accade oggigiorno.
Agli Spiritisti verrà dunque domandato molto, perché molto hanno ricevuto, per contro molto sarà dato a quelli che avranno tratto profitto dagli insegnamenti.
Il primo pensiero di tutti gli Spiritisti sinceri dev'essere quello di cercare, fra i consigli dati dagli Spiriti, se non ci sia qualcosa che possa riguardarli.
Lo Spiritismo viene a moltiplicare il numero dei chiamati e, attraverso la fede che infonde, moltiplicherà anche il numero degli eletti.