IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO

Allan Kardec

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Il male e il rimedio

19. La vostra Terra è dunque un luogo di felicità, un paradiso di delizie? La voce del profeta non risuona più nelle vostre orecchie? Non ha forse Egli gridato che ci sarebbero stati pianti e digrignar di denti per coloro che nasceranno in questa valle di lacrime? Voi che verrete a viverci, aspettatevi dunque lacrime cocenti e pene amare. E più i vostri dolori saranno acuti e profondi, più rivolgetevi al Cielo e benedite il Signore di avervi voluto sottoporre alle prove!... Oh, uomini! Voi riconoscerete dunque la potenza del vostro Maestro solo quando avrà guarito le piaghe del vostro corpo e coronato i vostri giorni di beatitudine e di gioia! Voi riconoscerete dunque il Suo amore solo quando avrà ornato il vostro corpo di tutte le glorie, restituendogli il suo splendore e la sua purezza! Imitate colui che vi è stato dato come esempio. Arrivato all'ultimo gradino dell'abiezione e della miseria, si è sdraiato nel fango e ha detto a Dio: “Signore, ho conosciuto tutte le gioie dell'opulenza, e Voi mi avete ridotto nella più profonda miseria. Grazie, grazie, mio Dio, di avermi voluto mettere alla prova come vostro servitore!» Fino a quando i vostri sguardi si fermeranno all'orizzonte segnato dalla morte? Quando la vostra anima vorrà finalmente proiettarsi oltre i limiti della tomba? Anche se doveste piangere e soffrire tutta una vita, che cos'è questo in confronto alla gloria eterna riservata a colui che avrà sopportato la prova con fede, amore e rassegnazione? Cercate dunque le consolazioni ai vostri mali nel futuro che Dio vi prepara e la causa dei vostri mali nel passato. E voi che più soffrite, consideratevi come i beati della Terra.

Nella condizione di disincarnati, quando vi libravate nello spazio, voi stessi avete scelto le vostre prove, poiché vi siete creduti abbastanza forti per sopportarle. Perché adesso vi lamentate? Voi che avete chiesto fortuna e gloria, è stato per lottare contro la tentazione e vincerla. Voi che avete domandato di lottare con lo spirito e il corpo contro il male morale e fisico, è stato perché sapevate che quanto più la prova fosse stata dura, maggiormente la vittoria sarebbe stata gloriosa. Voi sapevate anche che, se ne foste usciti trionfatori, la vostra carne, pur se fosse stata gettata in una fogna, alla sua morte avrebbe lasciato emanare un'anima splendente di chiarore e ritornata pura in virtù del battesimo dell'espiazione e della sofferenza.

Quale rimedio dunque offrire a coloro che sono colti da crudeli ossessioni e da mali cocenti? Una cosa sola è infallibile: è la fede, è lo sguardo rivolto al Cielo. Se, al momento delle vostre più crudeli sofferenze, la vostra voce canta il Signore, l'angelo al vostro capezzale vi indicherà il segno della salvezza e il luogo che voi dovrete occupare un giorno... La fede è il rimedio sicuro della sofferenza. Essa mostra sempre gli orizzonti dell'infinito di fronte al quale svaniscono i pochi giorni bui del presente. Dunque non domandate più quale rimedio bisogna impiegare per guarire la tale ulcera o la tale piaga, la tale tentazione o la tale prova. Ricordatevi che chi crede ha nella fede la forza del rimedio e chi dubita per un solo secondo della sua efficacia viene immediatamente punito, poiché prova all'istante le pungenti angosce dell'afflizione.

Il Signore ha segnato con il suo suggello tutti coloro che credono in Lui. Cristo ha detto che è con la fede che si muovono le montagne, e io vi dico che chi soffre e avrà la fede come sostegno, verrà posto sotto la Sua egida e non soffrirà più. I momenti del massimo dolore saranno per lui le prime note di gioia dell'eternità. La sua anima si staccherà talmente dal suo corpo che, mentre questo si tormenterà nelle sue convulsioni, essa approderà nelle regioni celesti cantando con gli angeli gli inni della riconoscenza e della gloria del Signore.

Felici coloro che soffrono e che piangono! Si esaltino le loro anime nella gioia, perché saranno esaudite da Dio.

(Sant'Agostino, Parigi, 1863)