Sei in:
IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO > Capitolo III - CI SONO MOLTE DIMORE NELLA CASA DEL PADRE MIO
Capitolo III - CI SONO MOLTE DIMORE NELLA CASA DEL PADRE MIO
1.
Il vostro cuore non sia turbato; abbiate fede in Dio, e abbiate fede
anche in me! Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, vi
avrei detto forse che io vado a prepararvi un luogo? Quando sarò andato e
vi avrò preparato un luogo, tornerò e vi accoglierò presso di me,
affinché dove sono io siate anche voi. (Giovanni 14:1-3)
Differenti condizioni dell'anima nell'errare
2. La casa del Padre è
l'Universo. Le differenti dimore sono i mondi che gravitano nello spazio
infinito e offrono agli Spiriti disincarnati delle permanenze
appropriate al loro avanzamento.
Indipendentemente dalla diversità dei mondi, queste parole possono anche intendersi come lo stato felice o infelice dello Spirito nell'errare. A seconda di quanto lo Spirito è più o meno purificato e libero da vincoli materiali, l'ambiente, l'aspetto delle cose, le sensazioni che prova e le percezioni che esso ha variano all'infinito. Mentre alcuni non riescono ad allontanarsi dalla sfera in cui sono vissuti, altri si elevano e percorrono lo spazio e i mondi. Mentre certi Spiriti colpevoli errano nelle tenebre, quelli felici godono di una luce risplendente e del sublime spettacolo dell'infinito. Infine, mentre il malvagio, tormentato dai rimorsi e dal rimpianto, sovente solo, senza consolazione, separato dai suoi affetti, geme sotto la morsa delle sofferenze morali, il giusto, ricongiunto a coloro che ama, gode della dolcezza di un'indicibile felicità. Dunque là ci sono molte dimore, comunque né circoscritte né localizzate.
Indipendentemente dalla diversità dei mondi, queste parole possono anche intendersi come lo stato felice o infelice dello Spirito nell'errare. A seconda di quanto lo Spirito è più o meno purificato e libero da vincoli materiali, l'ambiente, l'aspetto delle cose, le sensazioni che prova e le percezioni che esso ha variano all'infinito. Mentre alcuni non riescono ad allontanarsi dalla sfera in cui sono vissuti, altri si elevano e percorrono lo spazio e i mondi. Mentre certi Spiriti colpevoli errano nelle tenebre, quelli felici godono di una luce risplendente e del sublime spettacolo dell'infinito. Infine, mentre il malvagio, tormentato dai rimorsi e dal rimpianto, sovente solo, senza consolazione, separato dai suoi affetti, geme sotto la morsa delle sofferenze morali, il giusto, ricongiunto a coloro che ama, gode della dolcezza di un'indicibile felicità. Dunque là ci sono molte dimore, comunque né circoscritte né localizzate.
Differenti categorie di mondi abitati
3. Dall'insegnamento
impartito dagli Spiriti risulta che i diversi mondidifferiscono molto
per condizione gli uni dagli altri, secondo il grado di avanzamento o di
inferiorità dei loro abitanti. Tra questi ultimi, ce ne sono di quelli
che sono, fisicamente e moralmente, persino inferiori a quelli della
Terra. Altri sono dello stesso livello e altri ancora sono più o meno
superiori sotto ogni aspetto. Nei mondi inferiori l'esistenza è
completamente materiale, le passioni regnano sovrane, la vita morale è
pressoché nulla. Man mano che questa si sviluppa, l'influenza della
materia diminuisce in modo tale che nei mondi più avanzati la vita è,
per così dire, tutta spirituale.
4. Nei mondi intermedi c'è
una mescolanza di bene e di male, con predominanza dell'uno o
dell'altro, secondo il grado di avanzamento. Per quanto una
classificazione dei vari mondi non possa essere precisa, si può
tuttavia, in ragione del loro stato e della loro destinazione e
basandosi sui particolari più salienti, dividerli in modo generale come
segue: mondi primitivi, destinati alle prime incarnazioni dell'anima
umana; mondi d'espiazione e di prova, dove il male domina; mondi di
rigenerazione dove le anime che devono ancora espiare attingono nuove
forze, trovando però tregua alle fatiche della lotta; i mondi felici
dove il bene ha il sopravvento sul male; i mondi celesti o divini, dove
dimorano gli Spiriti purificati, dove il bene regna senza distinzione.
La Terra appartiene alla categoria dei mondi delle espiazioni e delle
prove, ed è per questo che l'uomo è qui esposto a tante miserie.
5. Gli Spiriti incarnati in
uno di questi mondi non sono legati a esso all'infinito e non vi
compiono tutte le fasi progressive che devono percorrere per giungere
alla perfezione. Quando in un determinato mondo hanno raggiunto il grado
di avanzamento che esso comporta, passano in un altro più avanzato, e
così via fino ad arrivare allo stato di puri Spiriti. Si tratta di
altrettante stazioni, in ognuna delle quali essi trovano gli elementi di
progresso proporzionati al loro avanzamento. È per loro una ricompensa
passare in un mondo più elevato, come è un castigo prolungare la loro
permanenza in un mondo infelice, o venire relegati in un mondo ancora
più infelice di quello che sono obbligati a lasciare, quando si ostinano
a fare il male.
Destinazione della Terra. Cause delle miserie umane
6. Si rimane sconcertati nel
constatare sulla Terra tante malvagità e cattive passioni, tante
miserie e infermità di tutti i generi, e si conclude che la specie umana
è davvero una triste cosa. Questo giudizio deriva dal punto di vista
limitato in cui ci si pone, e da qui nasce una falsa idea dell'insieme.
Bisogna considerare che sulla Terra non si può vedere tutta l'umanità,
ma soltanto una piccolissima parte di essa. In effetti, alla specie
umana appartengono tutti gli esseri dotati di ragione che popolano gli
innumerevoli mondi dell'universo. Che cos'è la popolazione della Terra
in confronto alla popolazione totale di questi mondi? Molto meno di un
paesello rispetto a un grande impero. La condizione materiale e morale
dell'umanità terrena non ha più niente di sorprendente, se ci si rende
conto della destinazione della Terra e della natura di coloro che la
abitano.
7. Ci si farebbe un'idea del
tutto errata degli abitanti di una città se li si giudicasse in base
alla popolazione dei quartieri più degradati. In un ospizio si
incontrano solo malati e storpi; in un bagno penale, si trovano tutte le
turpitudini, tutti i vizi riuniti; nelle contrade insalubri, la maggior
parte degli abitanti è gracile e malaticcia. Ebbene, immaginiamo che la
Terra sia un quartiere periferico, un ospizio, un penitenziario, una
regione malsana — perché essa è allo stesso tempo tutto ciò — e si
comprenderà perché le afflizioni hanno il sopravvento sulle gioie. Non
si manda infatti all'ospedale chi sta bene o al riformatorio chi non ha
fatto del male, poiché né gli ospizi né i riformatori sono luoghi di
delizia.
Ora, come in una città non tutta la popolazione è negli ospizi o in prigione, così non tutta l'umanità è sulla Terra. Come si esce dall'ospizio quando si è guariti, e dalla prigione quando si è scontata la pena, così l'uomo lascia la Terra per dei mondi più felici appena è guarito dalle sue infermità morali.
Ora, come in una città non tutta la popolazione è negli ospizi o in prigione, così non tutta l'umanità è sulla Terra. Come si esce dall'ospizio quando si è guariti, e dalla prigione quando si è scontata la pena, così l'uomo lascia la Terra per dei mondi più felici appena è guarito dalle sue infermità morali.
Istruzioni Degli Spiriti - Mondi superiori e mondi inferiore
8. La qualificazione dei
mondi inferiori e dei mondi superiori è più relativa che assoluta. Un
mondo è inferiore o superiore in rapporto a quello che si trova più in
basso o più in alto nella scala progressiva.
Presa la Terra come termine di paragone, ci si può fare un'idea dello stato di un mondo inferiore supponendo che gli uomini che lo abitano siano al livello delle razze selvagge o delle nazioni barbare, come ancora se ne trovano sulla Terra, e che sono residui dello stato primitivo. Fra i mondi più arretrati, gli esseri che li abitano sono in qualche modo rozzi. Il loro aspetto è umano, ma senza bellezza; gli istinti non sono temperati da nessun sentimento di dolcezza o di benevolenza, né dalla nozione di giusto o di ingiusto; la forza bruta è la sola legge. Senza industrie, senza invenzioni, essi impiegano la loro vita nella ricerca del puro sostentamento. Ciononostante Dio non abbandona nessuna delle sue creature: in fondo al buio dell'intelligenza giace, latente, più o meno sviluppata, la vaga intuizione di un Essere supremo. Questo istinto è ciò che rende gli uni superiori agli altri e prepara lo sbocciare di una vita più completa, perché essi non sono assolutamente degli esseri corrotti, ma dei bambini che crescono.
Fra questi gradi inferiori e quelli più elevati, ci sono innumerevoli livelli, e fra gli Spiriti puri, smaterializzati e risplendenti di gloria, è arduo riconoscere quelli che hanno animato questi esseri primitivi, esattamente come in un uomo adulto è arduo riconoscerne l'embrione.
Presa la Terra come termine di paragone, ci si può fare un'idea dello stato di un mondo inferiore supponendo che gli uomini che lo abitano siano al livello delle razze selvagge o delle nazioni barbare, come ancora se ne trovano sulla Terra, e che sono residui dello stato primitivo. Fra i mondi più arretrati, gli esseri che li abitano sono in qualche modo rozzi. Il loro aspetto è umano, ma senza bellezza; gli istinti non sono temperati da nessun sentimento di dolcezza o di benevolenza, né dalla nozione di giusto o di ingiusto; la forza bruta è la sola legge. Senza industrie, senza invenzioni, essi impiegano la loro vita nella ricerca del puro sostentamento. Ciononostante Dio non abbandona nessuna delle sue creature: in fondo al buio dell'intelligenza giace, latente, più o meno sviluppata, la vaga intuizione di un Essere supremo. Questo istinto è ciò che rende gli uni superiori agli altri e prepara lo sbocciare di una vita più completa, perché essi non sono assolutamente degli esseri corrotti, ma dei bambini che crescono.
Fra questi gradi inferiori e quelli più elevati, ci sono innumerevoli livelli, e fra gli Spiriti puri, smaterializzati e risplendenti di gloria, è arduo riconoscere quelli che hanno animato questi esseri primitivi, esattamente come in un uomo adulto è arduo riconoscerne l'embrione.
9. Nei mondi giunti a un
grado superiore, le condizioni di vita morale e materiale sono
tutt'altra cosa da quelle della Terra. L'apparenza corporea è sempre,
come ovunque, quella umana, ma più bella, perfezionata e, soprattutto,
purificata. Il corpo non ha niente della materialità terrena e non è, di
conseguenza, soggetto a necessità, malattie e deterioramenti generati
dal predominio della materia. I sensi, più o meno affinati, hanno delle
percezioni che in questo mondo vengono soffocate dalla rozzezza degli
organi. La leggerezza specifica dei corpi rende gli spostamenti rapidi e
facili; anziché trascinarsi penosamente al suolo, il corpo scivola, per
così dire, sulla superficie, o fluttua nell'atmosfera senza altro
sforzo che quello della volontà, allo stesso modo in cui si
rappresentano gli angeli o in cui gli antichi si raffiguravano i Mani
nei Campi Elisi. Gli uomini conservano, a loro piacimento, i tratti
somatici delle loro migrazioni passate e appaiono ai loro amici come
erano stati da loro conosciuti, ma illuminati da una luce divina,
trasfigurati dalle sensazioni interiori, che sono sempre elevate.
Anziché volti spenti, devastati dalle sofferenze e dalle passioni,
l'intelligenza e la vita irradiano quello splendore che i pittori hanno
tradotto nel disco luminoso, o aureola, dei santi.
Quel poco di resistenza, che la materia presenta per gli Spiriti già molto avanzati, rende lo sviluppo dei corpi rapido e l'infanzia breve o quasi nulla. La vita, esente da preoccupazioni e angosce, è relativamente molto più lunga di quella sulla Terra. In linea di massima, la longevità è proporzionata al grado di avanzamento dei mondi. La morte non ha niente degli orrori della decomposizione e, lungi dall'essere motivo di terrore, essa è considerata come una felice trasformazione, perché là il dubbio sull'avvenire non esiste. Durante la vita l'anima, non essendo assolutamente racchiusa in una materia compatta, splende e gioisce di una lucidità che la pone in uno stato di quasi permanente emancipazione e permette la libera trasmissione del pensiero.
Quel poco di resistenza, che la materia presenta per gli Spiriti già molto avanzati, rende lo sviluppo dei corpi rapido e l'infanzia breve o quasi nulla. La vita, esente da preoccupazioni e angosce, è relativamente molto più lunga di quella sulla Terra. In linea di massima, la longevità è proporzionata al grado di avanzamento dei mondi. La morte non ha niente degli orrori della decomposizione e, lungi dall'essere motivo di terrore, essa è considerata come una felice trasformazione, perché là il dubbio sull'avvenire non esiste. Durante la vita l'anima, non essendo assolutamente racchiusa in una materia compatta, splende e gioisce di una lucidità che la pone in uno stato di quasi permanente emancipazione e permette la libera trasmissione del pensiero.
10. In questi mondi felici
le relazioni fra popolo e popolo, sempre amichevoli, non sono mai
turbate dall'ambizione di assoggettare il vicino né da guerre che ne
sono la conseguenza. Non ci sono né padroni .né schiavi né privilegi di
nascita. La superiorità morale e intellettuale è la sola a stabilire la
differenza di condizioni e a conferire la supremazia. L'autorità è
sempre rispettata, sia perché non è data che dal merito sia perché
questa autorità viene esercitata sempre con giustizia. L'uomo non cerca assolutamente di elevarsi al di sopra dell'uomo, ma solo al di sopra di se stesso, perfezionandosi. Il
suo scopo è quello di giungere al livello degli Spiriti puri, e questo
desiderio incessante non è un tormento, ma una nobile ambizione che lo
spinge ad applicarsi intensamente per arrivare a uguagliarli Tutti i
sentimenti dolci ed elevati della natura umana vi si trovano
approfonditi e purificati. Gli odi, le meschine gelosie, le basse
cupidigie dell'invidia vi sono sconosciute. Un legame d'amore e di
fraternità unisce tutti gli uomini, e i più forti aiutano i più deboli.
Essi possiedono più o meno, a seconda di quanto hanno più o meno
acquisito con la loro intelligenza, ma nessuno soffre per la mancanza
del necessario, perché nessuno si trova lì in espiazione. In una parola:
il male lì non esiste.
11. Nel vostro mondo, voi
avete bisogno del male per riconoscere il bene, della notte per ammirare
la luce, della malattia per apprezzare la salute. Là, invece, questi
contrasti non sono necessari. L'eterna luce, l'eterna bellezza, l'eterna
pace dell'anima procurano una felicità eterna, libera dalle angosce
della vita materiale e dal contatto dei malvagi, che lì non hanno
accesso. Ecco ciò che lo spirito umano ha più difficoltà a comprendere.
Ha avuto dell'ingegno nel dipingere i tormenti dell'inferno, ma non è
mai riuscito a rappresentare le gioie del cielo. E perché? Perché,
essendo inferiore, ha solo provato pene e miserie e non ha minimamente
intravisto le luci celesti. Può parlare solo di quello che conosce; ma,
via via che si eleva e si purifica, il suo orizzonte si rischiara e
comprende il bene che ha di fronte, come comprende il male che rimane
dietro di lui.
12. Ciononostante
questi mondi non sono per niente privilegiati, perché Dio è imparziale
con tutti i suoi figli. Dà a tutti gli stessi diritti e le stesse
opportunità per valersene. Li fa partire tutti dallo stesso punto, non
dà di più a uno piuttosto che a un altro. I ranghi superiori sono
accessibili a tutti: sta a ognuno conquistarli con il proprio lavoro,
impegnarsi il più presto possibile, o languire per secoli e secoli nei
bassifondi dell'umanità. (Riassunto dell'insegnamento di tuttigli Spiriti superiori)
Mondi di espiazioni e di prove
13. Dei mondi di espiazione
che dirvi che già voi non conosciate, dal momento che vi basta
considerare la Terra in cui abitate? La superiorità intellettiva di un
gran numero dei suoi abitanti indica che essa non è un mondo primitivo
destinato all'incarnazione di Spiriti appena usciti dalle mani del
Creatore. Le qualità innate, che essi portano con sé, sono la prova che
hanno già vissuto e che hanno compiuto un certo progresso; ma anche i
numerosi vizi, ai quali sono inclini, sono indicativi di una
imperfezione morale. Questa è la ragione per cui Dio li ha collocati in
una Terra ingrata: affinché vi espiino le loro colpe attraverso un
lavoro penoso e le miserie della vita, fino a quando non meritino di
andare in un mondo più felice.
14. Tuttavia non tutti gli
Spiriti incarnati sulla Terra vi sono stati mandati per espiazione. Le
razze che voi chiamate primitive sono gli Spiriti appena usciti
dall'infanzia e vi si trovano, per così dire, per educarsi e possono
progredire a contatto con Spiriti più avanzati. Poi vengono le razze
semicivilizzate, ossia gli stessi Spiriti in fase evolutiva. Sono, in
qualche modo, i popoli della Terra che sono cresciuti a poco a poco nel
corso dei secoli, e alcuni hanno potuto raggiungere il perfezionamento
intellettuale dei popoli più illuminati.
Gli Spiriti in espiazione vi si trovano, per così dire, da stranieri. Essi hanno già vissuto in altri mondi, dai quali sono stati esiliati a causa del loro ostinarsi nel male e perché erano causa di turbamento per gli Spiriti buoni. Sono stati relegati, per un certo tempo, fra Spiriti più arretrati con la missione di farli progredire, portando essi con sé un'intelligenza sviluppata e i germi delle conoscenze acquisite. Questa è la ragione per cui Spiriti in stato di punizione si trovano fra i popoli più intelligenti. Ci sono anche quelli per i quali le miserie della vita sono le più amare, perché c'è in loro una maggiore sensibilità. E sono più provati dagli attriti di quanto non lo siano i popoli primitivi, il cui senso morale è più rozzo.
Gli Spiriti in espiazione vi si trovano, per così dire, da stranieri. Essi hanno già vissuto in altri mondi, dai quali sono stati esiliati a causa del loro ostinarsi nel male e perché erano causa di turbamento per gli Spiriti buoni. Sono stati relegati, per un certo tempo, fra Spiriti più arretrati con la missione di farli progredire, portando essi con sé un'intelligenza sviluppata e i germi delle conoscenze acquisite. Questa è la ragione per cui Spiriti in stato di punizione si trovano fra i popoli più intelligenti. Ci sono anche quelli per i quali le miserie della vita sono le più amare, perché c'è in loro una maggiore sensibilità. E sono più provati dagli attriti di quanto non lo siano i popoli primitivi, il cui senso morale è più rozzo.
15. La
Terra fornisce dunque uno degli esempi dei mondi di espiazione, le cui
varietà sono infinite, ma che hanno in comune il compito di servire come
luogo di esilio per gli Spiriti ribelli alla legge di Dio. In questi
mondi, gli Spiriti devono combattere allo stesso tempo contro la
perversità degli uomini e contro l'inclemenza della natura, travaglio
doppiamente penoso che sviluppa sia le qualità del cuore sia quelle
dell'intelligenza. È così che Dio, nella Sua bontà, fa diventare il
castigo persino un profitto per il progresso dello Spirito.
(Sant'Agostino, Parigi, 1862)
Mondi di rigenerazione
16. Fra le stelle che
brillano nella volta celeste, quanti mondi ci sonocome il vostro,
designati dal Signore per l'espiazione e le prove! Ma ce ne sono anche
di più miserabili e di migliori, come ce ne sono di transitori, che si
possono chiamare di rigenerazione. Ogni sistema planetario, girando
nello spazio intorno a un fuoco comune, porta con sé i suoi mondi
primitivi, dell'esilio, della prova, della rigenerazione e della
felicità. Vi è stato detto di questi mondi in cui l'anima è posta appena
nata, quando, non avendo ancora nozione del bene e del male, può
marciare verso Dio, padrona di se stessa, in possesso del suo libero
arbitrio. Vi è stato detto di quali ampie facoltà l'anima è stata dotata
per fare il bene. Ma, ahimè!, ci sono anime che soccombono, e Dio, non
volendole annientare, permette loro di andare in quei mondi dove, di
incarnazione in incarnazione, si purificano, si rigenerano e ridiventano
degne della gloria che è stata loro destinata.
17. I mondi di rigenerazione
servono di transizione fra i mondi di espiazione e i mondi felici.
L'anima che si pente vi trova calma e riposo nel portare a termine la
purificazione. Senza dubbio, in questi mondi, l'uomo è ancora soggetto
alle leggi che reggono la materia. Egli prova le vostre sensazioni e i
vostri desideri, ma è affrancato dalle passioni disordinate di cui voi
siete schiavi. Là non vi è più l'orgoglio che fa tacere il cuore,
l'invidia che tortura, l'odio che soffoca. La parola amore si trova
scritta su tutte le fronti; una perfetta equità regola i rapporti
sociali; tutti guardano a Dio e cercano di andare a Lui seguendo le Sue
leggi.
Là, comunque, non esiste ancora la perfetta felicità, ma l'aurora della felicità. L'uomo è ancora carne e, per ciò stesso, soggetto a quelle vicissitudini da cui sono esenti solo gli esseri smaterializzati. Ci sono ancora delle prove da subire, ma non c'è la cocente angoscia dell'espiazione. A confronto della Terra, questi mondi sono particolarmente felici. E molti di voi sarebbero contenti di fermarvisi, perché è la calma dopo la tempesta, la convalescenza dopo una crudele malattia. Ma l'uomo, meno preso dalle cose materiali, intravede meglio l’avvenire di quanto non lo facciate voi; comprende che sono altre le gioie che il Signore promette a quelli che se ne rendono degni, quando la morte avrà di nuovo falciato i loro corpi per dare loro la vera vita. È allora che l'anima, affrancata, fluttuerà su tutti gli orizzonti. Non avrà più sensi materiali e grossolani, ma i sensi di un perispirito puro e celeste, che aspira alle emanazioni di Dio stesso nei profumi dell'amore e della carità che da Lui emanano.
Là, comunque, non esiste ancora la perfetta felicità, ma l'aurora della felicità. L'uomo è ancora carne e, per ciò stesso, soggetto a quelle vicissitudini da cui sono esenti solo gli esseri smaterializzati. Ci sono ancora delle prove da subire, ma non c'è la cocente angoscia dell'espiazione. A confronto della Terra, questi mondi sono particolarmente felici. E molti di voi sarebbero contenti di fermarvisi, perché è la calma dopo la tempesta, la convalescenza dopo una crudele malattia. Ma l'uomo, meno preso dalle cose materiali, intravede meglio l’avvenire di quanto non lo facciate voi; comprende che sono altre le gioie che il Signore promette a quelli che se ne rendono degni, quando la morte avrà di nuovo falciato i loro corpi per dare loro la vera vita. È allora che l'anima, affrancata, fluttuerà su tutti gli orizzonti. Non avrà più sensi materiali e grossolani, ma i sensi di un perispirito puro e celeste, che aspira alle emanazioni di Dio stesso nei profumi dell'amore e della carità che da Lui emanano.
18.
Ma, ahimè!, in questi mondi l'uomo è ancora fallibile, e lo spirito del
male non vi ha ancora perso il suo potere. Non avanzare è
indietreggiare, e se l'uomo non è determinato nella via del bene, può
ricadere nei mondi di espiazione dove l'attendono nuove e più terribili
prove.
Contemplate dunque questa volta celeste, nell'ora del riposo e della preghiera, e fra le infinite sfere che brillano sul vostro capo, domandatevi quali vi condurranno a Dio, e pregatelo affinché un mondo rigeneratore vi apra le sue braccia dopo l'espiazione sulla Terra.
Contemplate dunque questa volta celeste, nell'ora del riposo e della preghiera, e fra le infinite sfere che brillano sul vostro capo, domandatevi quali vi condurranno a Dio, e pregatelo affinché un mondo rigeneratore vi apra le sue braccia dopo l'espiazione sulla Terra.
(Sant'Agostino, Parigi, 1862)
Progresso dei mondi
19.
Il progresso è una delle leggi della natura. Tutti gli esseri della
creazione, animati e inanimati, ne sono coinvolti grazie alla bontà di
Dio, che vuole che tutto cresca e prosperi. La morte stessa, che agli
uomini sembra la fine delle cose, non è che un mezzo per arrivare,
attraverso la trasformazione, a uno stato più perfetto, perché tutto
muore per rinascere, e niente rientra nel nulla.
Mentre gli esseri viventi progrediscono moralmente, i mondi che essi abitano progrediscono materialmente. A chi fosse dato di seguire un mondo, nelle sue varie fasi, dall'attimo in cui si sono agglomerati i primi atomi occorsi per costituirlo, lo vedrebbe percorrere una scala incessantemente in ascesa, ma a livelli insensibili per ogni generazione, e offrire ai suoi abitanti una permanenza più piacevole man mano che essi procedono sulla via del progresso. Così, parallelamente al progresso dell'uomo, avanza quello degli animali, dei vegetali e dei luoghi dove si vive, poiché niente è stabile in natura.
Com'è grande questa idea e quanto degna della maestà del Creatore! E quanto invece è piccola e indegna della Sua potenza quella che concentra la sua sollecitudine e le sue preoccupazioni su quell'impercettibile granello di sabbia che è la Terra e riduce l'umanità a pochi uomini che la abitano!
Seguendo questa legge, la Terra si è trovata materialmente e moralmente in uno stato inferiore a quello di oggi e, sotto questo duplice aspetto, raggiungerà un grado ancora più avanzato. Essa è arrivata a uno dei suoi periodi di trasformazione, quello in cui il mondo di espiazione sta trasformandosi in un mondo di rigenerazione. Allora gli uomini saranno felici, perché la legge di Dio vi regnerà.
Mentre gli esseri viventi progrediscono moralmente, i mondi che essi abitano progrediscono materialmente. A chi fosse dato di seguire un mondo, nelle sue varie fasi, dall'attimo in cui si sono agglomerati i primi atomi occorsi per costituirlo, lo vedrebbe percorrere una scala incessantemente in ascesa, ma a livelli insensibili per ogni generazione, e offrire ai suoi abitanti una permanenza più piacevole man mano che essi procedono sulla via del progresso. Così, parallelamente al progresso dell'uomo, avanza quello degli animali, dei vegetali e dei luoghi dove si vive, poiché niente è stabile in natura.
Com'è grande questa idea e quanto degna della maestà del Creatore! E quanto invece è piccola e indegna della Sua potenza quella che concentra la sua sollecitudine e le sue preoccupazioni su quell'impercettibile granello di sabbia che è la Terra e riduce l'umanità a pochi uomini che la abitano!
Seguendo questa legge, la Terra si è trovata materialmente e moralmente in uno stato inferiore a quello di oggi e, sotto questo duplice aspetto, raggiungerà un grado ancora più avanzato. Essa è arrivata a uno dei suoi periodi di trasformazione, quello in cui il mondo di espiazione sta trasformandosi in un mondo di rigenerazione. Allora gli uomini saranno felici, perché la legge di Dio vi regnerà.
(Sant'Agostino, Parigi, 1862)