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IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO > INTRODUZIONE > Compendio della dottrina di Socrate e di Platone > XXI
XXI. C'è della saggezza nel non credere di sapere quanto tu non sai.
Questa massima è rivolta a coloro che criticano ciò di cui sovente non conoscono una parola. Platone completa questo pensiero di Socrate dicendo: «Cerchiamo innanzi tutto, se possibile, di renderli più onesti nelle parole. Altrimenti non preoccupiamoci di loro e cerchiamo solamente la verità. Facciamo in modo di istruirci, ma non pronunciamo ingiurie,. È così che devono agire gli Spiritisti riguardo a coloro che li contraddicono, siano essi in buona o cattiva fede. Se Platone fosse in vita oggi, troverebbe le cose più o meno come ai suoi tempi e potrebbe usare lo stesso linguaggio. Anche Socrate troverebbe delle persone pronte a schernire chi crede negli Spiriti e a trattarlo come un pazzo, cosa che farebbero anche con il suo discepolo Platone.
È per aver professato questi principi che Socrate venne prima beffeggiato, poi accusato di empietà e condannato infine a bere la cicuta. Infatti le nuove grandi verità, andando a urtare interessi e pregiudizi, non possono imporsi senza lotta e senza fare dei martiri.
Questa massima è rivolta a coloro che criticano ciò di cui sovente non conoscono una parola. Platone completa questo pensiero di Socrate dicendo: «Cerchiamo innanzi tutto, se possibile, di renderli più onesti nelle parole. Altrimenti non preoccupiamoci di loro e cerchiamo solamente la verità. Facciamo in modo di istruirci, ma non pronunciamo ingiurie,. È così che devono agire gli Spiritisti riguardo a coloro che li contraddicono, siano essi in buona o cattiva fede. Se Platone fosse in vita oggi, troverebbe le cose più o meno come ai suoi tempi e potrebbe usare lo stesso linguaggio. Anche Socrate troverebbe delle persone pronte a schernire chi crede negli Spiriti e a trattarlo come un pazzo, cosa che farebbero anche con il suo discepolo Platone.
È per aver professato questi principi che Socrate venne prima beffeggiato, poi accusato di empietà e condannato infine a bere la cicuta. Infatti le nuove grandi verità, andando a urtare interessi e pregiudizi, non possono imporsi senza lotta e senza fare dei martiri.