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IL VANGELO SECONDO LO SPIRITISMO > Capitolo VII - BEATI I POVERI DI SPIRITO > Chiunque si esalti, sarà umiliato
Chiunque si esalti, sarà umiliato
3. In
quel momento, i discepoli si avvicinarono a Gesù, dicendo: «Chi è
dunque il più grande nel regno dei cieli?» Ed egli, chiamato a sé un
bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non
cambiate e non diventate come i bambini, non entrerete nel regno dei
cieli. Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più
grande nel regno dei cieli. E chiunque riceve un bambino come questo
nel nome mio, riceve me.(...)» (Matteo 18:1 5)
4. Allora
la madre dei figli di Zebedeo si avvicinò a Gesù con i suoi figli,
prostrandosi per fargli una richiesta. Ed egli le domandò: «Che vuoi?»
Ella gli disse: «Di' che questi miei due figli siedano l'uno alla tua
destra e l'altro alla tua sinistra, nel tuo regno». Gesù rispose: «Voi
non sapete quello che chiedete. Potete voi bere il calice che io sto per
bere?» Essi gli dissero: «Sì, lo possiamo». Egli disse loro: «Voi certo
berrete il mio calice; ma quanto al sedersi alla mia destra e alla mia
sinistra, non sta a me concederlo, ma sarà dato a quelli per cui è stato
preparato dal Padre mio». I dieci, udito ciò, furono indignati contro i
due fratelli. Ma Gesù, chiamatili a sé, disse: »Voi sapete che i
principi delle nazioni le signoreggiano e che i grandi le sottomettono
al loro dominio. Ma non è così tra di voi: anzi, chiunque vorrà essere
grande tra di voi, sarà vostro servitore; e chiunque tra di voi vorrà
essere primo, sarà vostro servo; appunto come il Figlio dell'uomo non è
venuto per essere servito ma per servire e per dare la sua vita come
prezzo di riscatto per molti». (Matteo 20:20-28)
5. Gesù
entrò di sabato in casa di uno dei principali farisei per prendere
cibo, ed essi lo stavano osservando. (...) Notando poi come gli invitati
sceglievano i primi posti, disse loro questa parabola: «Quando sarai
invitato a nozze da qualcuno, non ti mettere a tavola al primo posto,
perché può darsi che sia stato invitato da lui qualcuno più importante
di te, e chi ha invitato te e lui venga a dirti: "Cedi il posto a
questo!" e tu debba con tua vergogna andare allora a occupare l'ultimo
posto. Ma quando sarai invitato, va' a metterti all'ultimo posto,
affinché quando verrà colui che ti ha invitato, ti dica: "Amico, vieni
più avanti". Allora ne avrai onore davanti a tutti quelli che saranno a
tavola con te. Poiché chiunque si innalza sarà abbassato e chi si
abbassa sarà innalzato». (Luca 14:1, 7-11)
6. Queste massime sono la
conseguenza del principio di umiltà che Gesù non tralascia mai di porre
come condizione essenziale per la felicità promessa agli eletti del
Signore, e che ha formulato con queste parole: «Beati i poveri di spirito, perché di loro è il Regno dei Cieli». Egli prende un fanciullo come esempio della semplicità d'animo e dice: «Chi pertanto si farà piccolo come questo bambino, sarà lui il più grande nel Regno dei Cieli»; ossia non avrà nessuna pretesa di superiorità e di infallibilità.
È lo stesso concetto fondamentale che si trova in altre massime: «Chiunque vorrà essere grande tra di voi sarà vostro servitore», e in questa: «Chi si abbassa sarà innalzato».
Lo Spiritismo viene a confermare la teoria con l'esempio, mostrandoci, nel mondo degli Spiriti, grandi coloro che sono stati piccoli sulla Terra, e sovente molto piccoli quelli che sono stati in questo mondo i più grandi e i più potenti. Il fatto è che i primi hanno portato con sé, morendo, ciò che fa la vera grandezza in Cielo e non si perde mai: la virtù. Mentre gli altri hanno dovuto lasciare ciò che costituiva per loro la grandezza sulla Terra e che non hanno potuto portare con sé: la fortuna, i titoli, il successo, i privilegi di nascita. Non avendo altro, arrivano nell'Aldilà spogli di tutto, come dei naufraghi che hanno perduto ogni cosa, persino gli abiti. Essi conservano solo l'orgoglio che rende la loro nuova condizione ancora più umiliante, perché vedono al di sopra di sé, e risplendenti di gloria, quelli che hanno calpestato sulla Terra.
Lo Spiritismo ci mostra un'altra applicazione di questo principio nelle incarnazioni successive, dove coloro che si sono trovati nella condizione più elevata in un'esistenza vengono relegati all'ultimo livello nell'esistenza successiva, se sono stati dominati dall'orgoglio e dall'ambizione. Pertanto non cercate il primo posto sulla Terra né di mettervi al di sopra degli altri, se non volete vedervi costretti a scendere. Cercate, al contrario, il posto più umile e più modesto, perché Dio saprà ben darvene uno più elevato in Cielo, se lo meritate.
È lo stesso concetto fondamentale che si trova in altre massime: «Chiunque vorrà essere grande tra di voi sarà vostro servitore», e in questa: «Chi si abbassa sarà innalzato».
Lo Spiritismo viene a confermare la teoria con l'esempio, mostrandoci, nel mondo degli Spiriti, grandi coloro che sono stati piccoli sulla Terra, e sovente molto piccoli quelli che sono stati in questo mondo i più grandi e i più potenti. Il fatto è che i primi hanno portato con sé, morendo, ciò che fa la vera grandezza in Cielo e non si perde mai: la virtù. Mentre gli altri hanno dovuto lasciare ciò che costituiva per loro la grandezza sulla Terra e che non hanno potuto portare con sé: la fortuna, i titoli, il successo, i privilegi di nascita. Non avendo altro, arrivano nell'Aldilà spogli di tutto, come dei naufraghi che hanno perduto ogni cosa, persino gli abiti. Essi conservano solo l'orgoglio che rende la loro nuova condizione ancora più umiliante, perché vedono al di sopra di sé, e risplendenti di gloria, quelli che hanno calpestato sulla Terra.
Lo Spiritismo ci mostra un'altra applicazione di questo principio nelle incarnazioni successive, dove coloro che si sono trovati nella condizione più elevata in un'esistenza vengono relegati all'ultimo livello nell'esistenza successiva, se sono stati dominati dall'orgoglio e dall'ambizione. Pertanto non cercate il primo posto sulla Terra né di mettervi al di sopra degli altri, se non volete vedervi costretti a scendere. Cercate, al contrario, il posto più umile e più modesto, perché Dio saprà ben darvene uno più elevato in Cielo, se lo meritate.